Questa mappa della NASA mostra quanto sia cambiato l'aspetto dell'Artico in 30 anni
Una formazione di ghiaccio perenne è in considerata tale quando si mantiene anche con l'arrivo dell'estate. La sua importanza è dovuta al fatto che i ghiacciai rappresentano il più grande serbatoio d'acqua dolce del Pianeta. Il loro ritiro ha conseguenze sull'ambiente (aumenta la possibilità di catastrofi naturali) e sulla disponibilità di acqua per tutti, dal consumo umano all'irrigazione dei campi, passando per i bisogni di animali e piante.
Grazie a una infografica realizzata dalla NASA abbiamo modo di capire bene come si sia ridotta la quantità di queste formazioni nevose perenni nell'arco di poco più di trent'anni.
via nasa.gov
Nel 1984, la regione del circolo polare Artico appariva così...
Nel 2016, ossia 32 anni dopo, la calotta polare artica appariva così.
Come avrete modo di notare dal video allegato, in questo arco temporale si è verificata una sostanziale fusione del manto nevoso.
N.B. Guardando il video, il passaggio dalle zone bianche alle zone scure va interpretato anche in considerazione del susseguirsi delle stagioni: una diminuzione della massa ghiacciata in estate è normale, tuttavia tra il 1984 e il 2016 non solo si è verificato un suo arretramento a livello di latitudine, ma anche una diminuzione del suo spessore.