Ecco l'innovativa serra urbana che può produrre fino a 6 tonnellate di cibo all'anno
Quella degli orti urbani è una realtà dai molteplici benefici, non solo alimentari. Se da una parte infatti permette di disporre di cibo a chilometro zero, più sano rispetto a quello della filiera industriale, offre anche un prezioso momento di coesione sociale, costituendo un momento di attività e aggregazione in alternativa alla televisione e al divano.
Negli anni sono stati sviluppati diversi progetti in tal senso, tutti mirati ad unire l'efficienza energetica a quella produttiva. In questo caso vogliamo presentarvi il progetto Impact Farm a cura del laboratorio Human Habitat.
via Human Habitat
I danesi Mikkel Kjaer e Ronnie Markussen hanno sviluppato una serra compatta ed efficiente, basata sulla coltura idroponica, caratterizzata dall'assenza di terra. Le piante vengono ancorate ad un substrato inerte (come l'argilla) e nutrite con acqua e soluzioni nutritive biologiche. I vantaggi sono molteplici, tra cui il risparmio di acqua (90% in meno rispetto alle colture tradizionali) e il fatto di rendere quasi inutile l'uso di diserbanti e pesticidi.
Ogni Impact Farm offre 163 metri quadrati disponibili per la coltivazione, sviluppati con un design leggero e che può essere facilmente spostato. Infatti proprio nella mobilità risiede la sua forza: la serra è disponibile sotto forma di kit completo di tutto, installabile e avviabile nell'arco di soli 10 giorni.
Una volta a regime, la serra può produrre da 3 a 6 tonnellate di cibo all'anno, con autosufficienza anche a livello energetico grazie ai pannelli solari installati sul tetto.
L'idea dei progettisti era di creare un modello di sviluppo alimentare diverso dalla grande distribuzione, che impiegasse forze sul territorio e permettesse di consumare (o vendere) prodotti a livello locale. Attraverso Impact Farm le persone delle grandi città potrebbero tornare a connettersi con ciò che mangiano, restituendo valore e dignità al prodotto agricolo e alimentando la coesione del tessuto sociale.