Gli studiosi scoprono l'esistenza del gambero 'Pink Floyd', capace di uccidere con il suono
Immaginate una creatura dotata di poteri mortiferi, con un arto spropositatamente di dimensioni maggiori da cui fuoriescono suoni talmente assordanti da uccidere le vittime di cui si ciba: pensate che sia il protagonista malvagio di un nuovo fumetto? Affatto, si tratta di una creatura in carne ed ossa, ovverosia il Synalpheus pinkfloydi, un gamberetto conosciuto anche con il simpatico nome di Gambero Pistola Pink Floyd: ma il metodo con cui caccia le prede è tutt'altro che simpatico.
via BBC
I ricercatori hanno individuato un crostaceo che vive al largo delle coste di Panama, dotato quasi di superpoteri.
L'aspetto dovrebbe suggerire la sua natura minacciosa: una chela di notevoli dimensioni rispetto all'altra, di un colore rosa intenso. Il gamberetto appartiene alla famiglia degli Alpheidae, caratterizzati dall'abilità di emettere suoni molto potenti dalla chela con cui stordiscono e uccidono i piccoli pesci di cui si nutrono.
Il nome che è stato dato al gamberetto è legato ovviamente alla famosa band inglese dei Pink Floyd.
Una leggenda metropolitana racconta infatti che i Pink Floyd, durante un concerto al Crystal Palace di Londra, abbiano suonato ad un volume così alto che uccisero i pesciolini di un laghetto vicino: un po' come fa il gambero pistolero in questione, ovviamente con uno scopo ben diverso.
Ma ad avergli fatto aggiudicare il nome è stato anche il colore rosa della chela assassina.
In ultima ipotesi, il nome di Synalpheus pinkfloydi potrebbe essere un semplice tributo del ricercatore a capo dello studio che lo ha individuato, da sempre fan sfegatato dei Pink Floyd.
Il suono emesso dalla chela raggiunge i 210 decibel, potenza sfiorata solo in alcuni concerti rock, sufficienti a stordire, attraverso le onde d'urto che ne derivano, le piccole prede.
Un'ultima curiosità: i richiami al mondo rock non mancano in biologia. Il gamberetto pinkfloydiano sembra voler far concorrenza all'Elephantis jaggerai, un altro crostaceo che porta un nome derivato dall'ammirazione di un ricercatore per Mick Jagger.