Il vaccino contro il cancro che ha guarito il 97% dei topi verrà testato sull'uomo entro la fine dell'anno

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di Claudia Melucci

29 Marzo 2018

Il vaccino contro il cancro che ha guarito il 97% dei topi verrà testato sull'uomo entro la fine dell'anno

Quando si lotta contro una malattia, è sempre viva la speranza di un miglioramento, di un passo in avanti nel progresso scientifico, che permetta di guarire. Il recente studio pubblicato dalla Stanford University si pensa sia destinato ad inserire un tassello in più nel grande puzzle della lotta contro i tumori: la notizia è che un 'vaccino' è riuscito a guarire un'alta percentuale di topi dai vari tumori da cui erano affetti, nel caso del linfoma arrivando all'altissima percentuale del 97% di topi guariti. Ora i ricercatori si stanno muovendo per passare alla sperimentazione umana che, dicono, sarà effettuata entro la fine del 2018. 

L'iniezione direttamente nel tumore di due agenti immuno-stimolanti ha indotto le cellule T a riconoscere e distruggere le cellule cancerose, sia quelle del tumore locale che le metastasi anche distanti nel corpo.

L'iniezione direttamente nel tumore di due agenti immuno-stimolanti ha indotto le cellule T a riconoscere e distruggere le cellule cancerose, sia quelle del tumore locale che le metastasi anche distanti nel corpo.

pahowho/Flickr

Le cellule T, note anche come linfociti-T, sono le cellule del sistema immunitario che hanno un'azione antitumorale. In molti casi, però, le cellule-T non riescono a svolgere la propria funzione sia a causa della somiglianza delle cellule tumorali con quelle sane, che per l'espulsione di sostanze chimiche, da parte delle cellule maligne, che in questo modo riescono a passare inosservate e a non essere attaccate. 

È bene sottolineare che i ricercatori stessi hanno usato il termine 'vaccino' sebbene non si tratti di un vero e proprio vaccino, se non per il metodo di somministrazione dei due agenti stimolanti, ovvero attraverso un'iniezione. 

Nello studio della Stanford University si dimostra come l'iniezione di una combinazione di due sostanze nei topi sia riuscita a mobilizzare le cellule-T contro le cellule tumorali vicine, così come le metastasi distanti. Inoltre la terapia si è dimostrata efficace nei confronti di diversi tumori: i migliori risultati si sono avuti nel caso del linfoma, con 87 topi su 90 guariti. 

Ora i ricercatori stanno valutando l'iniezione su esseri umani e sperano di poter testare la terapia entro la fine dell'anno.

Ora i ricercatori stanno valutando l'iniezione su esseri umani e sperano di poter testare la terapia entro la fine dell'anno.

pixabay.com

L'autore dello studio, Ronald Levy, pioniere nelle terapie di immunoterapia, ha intenzione di riunire 35 pazienti per testare il 'vaccino': i pazienti verranno prima sottoposti ad una radioterapia a basso dosaggio per sconfiggere alcune cellule tumorali e indebolire quelle più resistenti, poi seguiranno due cicli di iniezione. 

L'obiettivo della sperimentazione umana è quello di individuare la dose ottimale dei due ingredienti, al fine di ottimizzare l'azione anti-tumorale e ridurre gli effetti collaterali che comunque non hanno nulla a che vedere con le devastanti conseguenze della chemioterapia. Il dottor Levy ci tiene a sottolineare che le due sostanze, provenienti da due diverse case farmaceutiche, sono state già testate sugli umani, mentre è la combinazione che deve essere sperimentata. 

La notizia riaccende la speranza di poter usufruire di una terapia efficace che risolva quella che oggi è una vera piaga mondiale. 

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