Le 4 fasi della crescita secondo la saggezza tibetana e ciò che i genitori possono imparare da esse
Il Tibet rappresenta il luogo fulcro del Buddhismo tibetano, un luogo fortemente legato alla ricerca spirituale che forse, proprio in conseguenza di ciò, è anche fonte di grande saggezza.
Secondo gli abitanti di questo noto altopiano dell'Asia Centrale, ad esempio, nell'accudire e crescere un bambino, ogni famiglia si trova ad affrontare quattro fasi tipiche; per i genitori, conoscerle può essere un modo diverso di vedere questo impegnativo compito e provare a svolgerlo al meglio.
Le quattro fasi della crescita secondo la saggezza tibetana.
- Da zero a 5 anni - Re e regine.
Nella visione tibetana, i primi cinque anni di vita di un bambino sono caratterizzati da un exploit di energia, creatività, curiosità e bisogno di scoprire. In questa fase i bebè non hanno esperienza del mondo e per questo motivo andrebbero trattati come re (o regine). Cosa vuol dire? Nella pratica, significa semplicemente ricordare che in questo stadio essi non hanno la capacità di logica degli adulti: ciò che comprendono sono le emozioni e per questo bisognerebbe evitare qualsiasi tipo di reazione incontrollata, ad esempio quando fanno qualcosa che consideriamo sbagliato o pericoloso.
- Da 5 a 10 anni - "Schiavi".
Questa è la fase in cui inizia a svilupparsi nei bambini la capacità di discernimento e pensiero critico, il loro modo di distinguere fra giusto e sbagliato e la possibilità di iniziare a prendersi delle responsabilità adeguate alle loro età. In questi anni non bisogna temere di iniziare ad affidare loro piccoli incarichi, stabilire regole e fare in modo che la vostra guida sia più decisa. Secondo il pensiero tibetano, se non si attua questo passaggio, il rischio che il bambino divenga un adulto immaturo e incapace di prendersi delle responsabilità è molto alto. - Da 10 a 15 anni - Da pari a pari.
Vi sembrerà forse strano, ma questo è il periodo in cui vostro figlio dovrà sentire di potersi fidare di voi, di potervi considerare un punto di riferimento in un'età spesso carica di cambiamenti. Per questo motivo, secondo il saggio tibetano questo deve anche essere il momento in cui mostrate ai vostri figli di considerarli come dei vostri pari, esseri cioè capaci e degni di fiducia, a cui si può persino chiedere consiglio, oltre che mostrarsi sempre disponibili a fornire il proprio.
Per quanto possa spaventarci il contrario, essere iperprotettivi e molto severi in questa fase può facilmente provocare un allontanamento. - Dai 15 anni in poi - Rispetto.
Molte cose ancora cambieranno, ma secondo la visione tibetana a partire dai quindici anni la personalità è ormai formata e il figlio va considerato alla stregua di un adulto. Bisognerà sempre essere la prima fonte di consiglio e appoggio, ma senza essere invasivi e imporre ad esso le proprie scelte; questo è il momento di lasciare che egli ne compia di proprie e mostrarsi rispettosi quando ciò avviene.
Naturalmente applicare in modo totale questa visione al modo occidentale di crescere i figli presenta le sue difficoltà, ma forse l'essenza di ciascuna fase può essere davvero rintracciata e considerata valida per tutti gli esseri umani. Voi cosa ne pensate?