In Giappone è stato scoperto un enorme deposito di minerali rari, che può soddisfare la Terra per secoli
Gli equilibri mondiali potrebbero essere sconvolti dalla scoperta di un vasto deposito di 16 milioni di tonnellate di minerali rari, su un'isola al largo delle coste del Giappone: questi minerali, e quindi gli elementi chimici rari di cui sono composti, sono estremamente importanti nella fabbricazione delle più moderne tecnologie, come satelliti, smartphone e veicoli elettrici. Se fino ad ora il Giappone e gran parte dei Paesi che fanno dell'industria elettronica un asso nella manica dovevano rifornirsi di minerali rari principalmente dalla Cina, presto tutto potrebbe cambiare.
La Terra è piena di questi minerali rari, ma allora perché questa notizia potrebbe riscrivere la classifica delle potenze mondiali? Il problema dei minerali rari è che sono ampiamente dispersi su tutta la superficie terrestre: è molto difficile trovare un deposito consistente di metalli.
In Giappone, però, il deposito da poco individuato è così ricco di minerali che basterebbe a soddisfare tutte le necessità per l'eternità: c'è abbastanza ittrio che sarebbe sufficiente per 780 anni, disprosio per 730 anni, europio per 620 anni e terbio per 420 anni.
Il deposito è stato trovato sull'Isola di Minamitori, al largo delle coste del Giappone: si tratta di un'isola nel territorio nazionale giapponese e quindi in possesso esclusivo del Giappone.
Fino ad ora è stata la Cina ad essere proprietaria del numero più grande di siti di estrazione di minerali rari, da cui devono fare rifornimento anche Stati Uniti e Giappone per la fabbricazione di qualsiasi dispositivo tecnologico: nei nostri smartphone, e così nella maggior parte degli altri apparati elettronici, vengono impiegate diverse terre rare (sono chiamati così gli elementi della penultima riga della tavola periodica), e quest'ultime sono al centro degli studi per lo sviluppo di nuove tecnologie.
I metalli rari possono formarsi dall'attività vulcanica, ma la maggior parte di quelli presenti sulla terra risalgono all'esplosione di una Supernova, addirittura prima che la Terra si formasse: questi elementi si sono poi accumulati nel mantello che l'attività tettonica ha in parte fatto affiorare in superficie, esponendo di conseguenza anche i metalli rari.
Ancora non è nulla scritto del cambiamento che si prevede: esiste infatti un grande limite riguardante i minerali rari. La loro estrazione è estremamente complicata e costosa, dunque, al momento, il ricco deposito non è utilizzabile. Se il Giappone vorrà imporsi sulla scena dell'industria elettronica dovrà sviluppare nuove tecniche di estrazione e solo allora potremmo vedere gli equilibri sconvolti o addirittura ribaltati (con la Cina, ad esempio, costretta a pagare i vicini nipponici per ottenere il prezioso materiale).
Sources:
- https://www.nature.com/articles/s41598-018-23948-5.pdf
- https://www.sciencealert.com/japan-just-found-a-semi-infinite-deposit-of-rare-earth-minerals