Questa foto l'hanno vista in molti negli ultimi giorni, ma nessuno ha fatto caso ad un dettaglio importante

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di Claudia Melucci

22 Aprile 2018

Questa foto l'hanno vista in molti negli ultimi giorni, ma nessuno ha fatto caso ad un dettaglio importante

Nonostante molti ne abbiano paura, l'areo rimane statisticamente uno tra i veicoli più sicuri: provoca ogni anno 0,006 morti, rispetto alle decine delle auto e alle centinaia delle moto. Ciò non significa che in aereo non possano verificarsi degli incidenti più o meno gravi, durante i quali bisogna sapere come comportarsi. Servono a questo le introduzioni che gli operatori di volo fanno prima di ogni decollo, ma stando a quanto accaduto qualche giorno fa su un volo di linea statunitense, non sembrano bastare o forse a non essere sufficiente e l'attenzione e la serietà dei passeggeri. 

Il volo partito da New York e diretto a Dallas ha dovuto effettuare un atterraggio di emergenza a seguito dell'esplosione di uno dei motori, che ha provocato la frattura di un finestrino.

L'incidente ha provocato una vittima, la donna seduta al posto passeggero, ma poteva farne molte di più: uno dei passeggeri a bordo dello sfortunato Boeing 737-700 ha scattato alcune foto proprio nei momenti successivi allo scoppio, rendendo chiaro il motivo. Nelle foto si vedono molte persone indossare le maschere di ossigeno, prontamente scese dai pannelli superiori, chiaramente spaventate, impegnate ad avvisare con gli smartphone amici e parenti, a fare foto... Ma nessuna di queste persone indossa la maschera dell'ossigeno correttamente.

Distrazione? Panico? Superficialità nell'ascoltare le indicazioni degli operatori di volo? A qualunque cosa sia dovuto il fatto, resta che di vittime se ne sarebbero potute contare molte di più.

Come si legge sul sito dell'AOPA (Associazione dei Proprietari di Aeromobili e dei Piloti), le maschere servono a compensare la mancanza di ossigeno che si sperimenta ad alta quota e che porta a nausea, mal di testa, stanchezza, vertigini, visione offuscata, sensazioni di formicolio, intorpidimento e confusione mentale: quando una persona non indossa il dispositivo di sicurezza mette in pericolo la propria vita e quella degli altri, rallentando le operazioni di evacuazione che si potrebbero rendere necessarie.

Sempre sul sito dell'associazione, si viene a conoscenza che in realtà non è la scarsa quantità di ossigeno a rappresentare un problema (che si mantiene più o meno costante fino a 2000 metri di altitudine), ma è la pressione alta che rende più difficoltosa l'introduzione dell'aria nei polmoni e quindi nel flusso sanguigno. 

Dalle foto scattate a bordo dell'aereo si vede che i passeggeri coprono solo la bocca con la maschera e non il naso.

L'esperto di volo Bobby Laurie ha messo in evidenza il dettaglio su un post Twitter: facendo in questo modo i passeggeri non stanno ricevendo la quantità di ossigeno sufficiente ad evitare le conseguenze sopra descritte di una carenza di ossigeno. 

E pure, come previsto dal regolamento di tutte le compagnie aeree, prima del decollo gli operatori hanno spiegato le modalità di utilizzo delle maschere che, per completezza, vi riportiamo di seguito. 

  • Se necessario, le maschere di ossigeno cadranno dallo scomparto sopra la testa. Per attivare il flusso di ossigeno, tirare verso il basso la maschera fino a quando il tubo di plastica è completamente esteso. Posizionare la maschera sul naso e sulla bocca e respirare normalmente.
  • Fissare la maschera con la cinghia elastica. Sebbene l'ossigeno scorrerà, il sacchetto di plastica potrebbe non gonfiarsi. Continua a indossare la maschera fino a quando non viene notificato diversamente da un membro dell'equipaggio. Se si viaggia con bambini o qualcuno che necessita di assistenza speciale, indossare prima la maschera di quest'ultimi. 

Purtroppo è frequente non badare troppo a ciò che viene detto prima del volo, sicuri che tutto filerà liscio e che non ci sarà alcun bisogno dei dispositivi di sicurezza: questo, però, vuol dire fare affidamento su una certezza che nessuno la potrà mai dare, neanche sul mezzo di trasporto più sicuro al mondo. 

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