Gli scienziati scoprono che le piante hanno un "cervello" che decide quando devono riprodursi
Nella loro lunghissima storia evolutiva le piante sono arrivate a possedere tratti e capacità a dir poco sbalorditive e, come rivela uno studio dell'Università di Birmingham, potrebbero persino essere arrivate a sviluppare processi decisionali simili a quelli che attua un cervello.
Certo, nulla di paragonabile a quello degli animali, ma uno che potremmo immaginare come una centrale operativa gestita da cellule che svolgono un ruolo cruciale nei processi riproduttivi delle piante.
via eurekalert.org
Ciò che hanno scoperto gli studiosi vi stupirà e vi farà anche sorridere!
Gli studiosi dell'ateneo inglese hanno individuato all'interno degli embrioni vegetali, in questo caso della specie Arabidopsis thaliana, delle cellule che svolgono una funzione fondamentale nel valutare le condizioni ambientali e climatiche circostanti e, successivamente, nel determinare il momento più adatto alla germinazione dei semi.
Nello specifico, essi hanno osservato che questo centro operativo è gestito da due tipi di cellule: uno che incoraggia i semi a restare dormienti e uno che invece li esorta a a dare avvio alla germinazione. Esse comunicano fra loro grazie a uno scambio di ormoni e, attraverso la creazione di una versione geneticamente modificata della pianta arabetta comune, gli scienziati sono per la prima volta riusciti ad osservare in prima persona il posizionamento di queste due schiere di cellule e il loro scambio di informazioni.
"Io nostro lavoro svela una separazione cruciale delle componenti che portano a compimento questo processo decisionale in una pianta", spiega il professore a capo dello studio, George Bassel. "Queste cellule si confrontano fra loro per fare in modo che il momento della germinazione abbia luogo solo quando è stata raggiunto un accordo sulle condizioni ambientali circostanti".
Un altro scienziato che ha partecipato allo studio conclude: "È un po' come leggere varie recensioni prima di decidere se andare al cinema a vedere un determinato film".
Source:
http://www.pnas.org/content/early/2017/05/31/1704745114