Storia di un uomo che salvò un orso polare orfano e instaurò con lui un'amicizia unica nel suo genere
Nel 1974 il destino di un uomo impegnato a lavorare in una cooperativa agraria sovietica incrociò quello di un orso polare orfano. Nikolai Lukich Machulyak era appunto impiegato in una "artel" della roccaforte artica di Capo Schmidt (Siberia orientale), quando seppe di un cacciatore che aveva ucciso un orso polare dopo che gli aveva distrutto la tenda: il suo cucciolo non sarebbe sopravvissuto senza l'intervento dell'uomo che si preoccupò di sfamarlo e col quale sarebbe poi nata un'amicizia più unica che rara.
via vokrugsveta.ru
Nikolai si affezionò a quel cucciolo ormai solo, lo chiamò Masha e si prese cura di lui fino alla primavera del 1975.
Dopo un anno di contatti, l'animale sparì nel nulla e Nikolai pensava che non l'avrebbe più rivisto.
Ma nel 1976 ritrovò Masha, che nel frattempo era diventato un "ragazzotto" di ben 150 chilogrammi!
Ora che era quasi adulto avvicinarsi a lui non era un'esperienza priva di rischi e paure ma alla fine i due si riavvicinarono e Nikolai riprese a dargli da mangiare.
Un giorno l'uomo si trovò a fare un'esperienza davvero terrificante...
Recandosi alla tana di Masha, la trovò occupata da un'altro orso, questa volta una mamma di 300 kg che aveva probabilmente cacciato l'ospite originario per far posto ai suoi cuccioli. Anche in quel caso, comunque, Nikolai non scappò via alla velocità della luce: prima lasciò qualcosa da mangiare anche alla famigliola.
In seguito però apparve chiaro che la sua amicizia con Masha non poteva continuare...
L'animale era ormai troppo vicino agli insediamenti umani e così Nikolai smise di rappresentare per lui una fonte di cibo, restituendogli la possibilità di tornare a vivere secondo la sua natura di cacciatore.