Ecco a voi l'uomo che ha piantato con le sue mani 50.000 alberi e ora vive nella sua stessa giungla

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di Marco Renzi

03 Maggio 2018

Ecco a voi l'uomo che ha piantato con le sue mani 50.000 alberi e ora vive nella sua stessa giungla

Quando, nel lontano 1973, Antonio Vicente acquistò e iniziò a rimboscare circa 30 ettari di pascoli in una regione desolata a 200 km da San Paolo, in Brasile, tutti lo presero per pazzo. Ragionando in una chiave di spesa e ricavo, tutti i suoi conoscenti ritenevano assurdo piantare alberi che avrebbero dato i loro frutti non prima di una ventina d'anni.

Ma l'idea di Vicente era del tutto diversa. Cresciuto in una famiglia di agricoltori, già da piccolo guardava con enorme preoccupazione ai mutamenti ambientali che l'agricoltura stava apportando alla sua bellissima regione. I contadini tagliavano metri e metri di foresta per far spazio alle colture, e l'assenza degli alberi rendeva il paesaggio di anno in anno più arido.

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All'età di 14 anni si trasferì in città, dove iniziò a lavorare come fabbro ottenendo un discreto successo. E proprio con quei soldi, trascorsi molti decenni, Vicente decise di mettere in pratica il suo ambizioso progetto. All'inizio non fu facile, poiché dovette vivere momenti di estrema indigenza economica che lo costrinse a dormire sotto gli alberi e a cibarsi di banane, ma oggi, arrivato a quasi 85 anni, può ben dire di aver compiuto un piccolo miracolo.

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Il terreno di Vicente è oggi dimora di oltre 50.000 alberi. Laddove prima si stendeva un'anonima distesa di pascoli per il bestiame, adesso gli alberi crescono rigogliosi, e tra essi prospera la fauna locale: tucani e altre specie di uccelli, apaca (grossi roditori della zona), scoiattoli, opossum lucertole e cinghiali, oltre ad alcuni felini tipici della foresta pluviale.

E soprattutto, è tornata l'acqua! La presenza degli alberi ha riattivato le riserve idriche della zona, cambiando totalmente il volto del paesaggio.

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Anche se la deforestazione in Brasile ha conosciuto una battuta d'arresto rispetto ai livelli incredibili raggiunti intorno al 2004 (27.000 ettari di alberi tagliati), rimane ancora oggi un problema preoccupante (nel 2016 sono stati circa 8.000 gli ettari andati perduti). La storia del coraggioso Antonio Vicente può aiutarci a sensibilizzare il mondo sul problema della conservazione dell'ambiente, e a farci capire che tutti possiamo dare il nostro contributo, grande o piccolo che sia.