In 5 anni la Cina ha ricoperto di alberi un'area più grande dell'Italia
La superpotenza cinese, tra le più grandi al mondo, è anche tra i maggiori responsabili dell'inquinamento terrestre. Già nel 2014 uno studio del Ministero dell'Ambiente pechinese denunciava come più del 90% di 161 città prese in esame sul territorio nazionale non raggiungesse i livelli di qualità dell'aria posti dal governo, con valori di PM (le ben note polveri sottili) 9 volte superiori al limite nazionale.
Per non parlare dell'acqua: con due terzi dei fiumi cinesi inquinati, la maggior parte delle risorse idriche del paese risultano inutilizzabili, impedendo dunque l'accesso all'acqua pulita a 320 milioni di persone. Ancora più grave l'inquinamento della terra, con il 16 per cento del suolo contaminato da sostanze inquinanti. Un caro prezzo per la sua crescita economica, ancor'oggi inarrestabile.
Gli Accordi di Parigi nel 2015 hanno però inaugurato un nuovo corso nella politica ambientale cinese, che mira ad abbattere le emissioni di anidride carbonica entro il 2030. Un impegno ribadito nel corso del 19 esimo Congresso del Partito Comunista dal presidente Xi Jinping, intenzionato a rendere il Paese "un leader nella lotta al cambiamento climatico".
Come raggiungere questo obiettivo?
Attraverso un complesso piano di misure assunte dal governo, tra cui l'ampia riforestazione del Paese, intrapresa a partire dal 2013, ed inasprita a seguito degli impegni di Parigi. Lo scopo della manovra è di realizzare tra il 2016 ed il 2020 un aumento del 2,3 per cento della superficie forestale del territorio, ovvero oltre 400.000 chilometri quadrati di foreste in più; obiettivo quasi raggiunto. Infatti, con un investimento totale di 83 miliardi di dollari nel corso di soli cinque anni sono già stati rimboscati oltre 338.000 chilometri quadrati, un'area pari alla superficie dell'Italia!
A sottolineare come lo sviluppo industriale ed economico debba tener conto della protezione dell'ambiente, promuovendola, all'inizio dell'anno è stata adottata la strategia delle "red lines": 610.000 chilometri quadrati di riserve naturali, aree panoramiche, parchi forestali, parchi geologici e zone umide protette. Il progetto, attualmente avviato in 15 province del Paese, sarà successivamente esteso a tutto il territorio nazionale.
Sources:
- http://berkeleyearth.org/wp-content/uploads/2015/08/China-Air-Quality-Paper-July-2015.pdf
- https://ec.europa.eu/clima/policies/international/negotiations/paris_en
- http://english.mep.gov.cn/News_service/media_news/201802/t20180213_431420.shtml