La vera storia di Biancaneve non è come tutti la conosciamo: ecco la versione originale della fiaba
Impossibile non conoscere la fiaba di Biancaneve e i sette nani: famosa è la versione a cartone animato della Disney del 1937, ma ancor prima è divenuta celebre la storia raccontata dai fratelli Grimm. Nell'immaginario comune Biancaneve è una storia da raccontare o da far vedere ai bambini, ma in origine la fiaba conteneva elementi non proprio adatti ai più piccoli, ma capaci di far rabbrividire anche gli adulti. Ecco le vicende che hanno coinvolto Biancaneve, e gli altri protagonisti, nella storia originale.
Quella che tutti conosciamo è la versione prodotta dalla Disney sotto forma di film, risalente al 1937.
La fiaba scritta dai fratelli Grimm risale al 1857, da cui il cartone animato riprende non pochi elementi: la madre di Biancaneve, in entrambi i contenuti scompare prematuramente e il padre della bimba decide di prendere nuovamente moglie per garantire alla figlia una figura materna. La nuova regina, però, si rivela essere malvagia, vanitosa e irosa, soprattutto quando lo Specchio parlante le rivela che la più bella del reame non ha più il suo nome, ma quello di Biancaneve. Accecata dall'invidia, ordina ad un cacciatore di uccidere la ragazza e di procurarle fegato e cuore come prova della sua uccisione. Intenerito dalla bontà della giovane, l'uomo inganna la regina portandole gli organi di un cinghiale e libera Biancaneve nel bosco.
A questo punto, sia nel film che nell'edizione del 1857 della fiaba dei fratelli Grimm, Biancaneve incontra i sette nani intrufolandosi nella loro casa in cerca di un riparo. Si stabilisce un'atmosfera di amicizia, simpatia e collaborazione e tutto sembra scorrere serenamente, fino a quando lo Specchio non torna a nominare il nome della ragazza alla regina, che scopre così l'inganno del cacciatore.
La regina decide di provvedere da sola ad eliminare Biancaneve: rispetto al film, in cui la donna si traveste da anziana venditrice e dà alla giovane la mela avvelenata, nel libro di favole del 1857 la regina compie due tentativi in più: la prima volta stringendo una cinghia attorno alla vita della giovane fino a provocarle uno svenimento, la seconda regalandole un pettine per capelli avvelenato. Solo dopo i due consecutivi fallimenti la donna decide di provare con il frutto avvelenato.
Dopo aver mangiato la mela, nel libro come nel film, Biancaneve cade in uno stato di morte apparente durante il quale viene sistemata in una bara di cristallo nel bosco. Nel libro, prima dell'atteso bacio tra il principe e Biancaneve, accade un fatto molto strano: il ragazzo ordina ad un suo servitore di trasportare la bara nel suo castello, in modo da poter osservare il volto candido di Biancaneve sia di giorno che di notte. Il servitore inciampa nella radice di un albero, lascia cadere il feretro in un burrone che rotolando scuote la giovane fino a farle sputare il boccone avvelenato. Biancaneve si sveglia, i due si innamorano ed organizzano le nozze, alle quali viene invitata anche la regina malvagia.
Diversamente dal film, nell'edizione del 1857 viene descritta la fine della regina, la quale viene costretta ad indossare delle scarpe di ferro arroventate sul fuoco e a ballare fino allo svenimento. In un'altra versione la donna viene cacciata dal regno e abbandonata in un carcere nella foresta.
Dunque la vera Fiaba di Biancaneve è ben diversa da quella che tutti conosciamo.
Si sa che i fratelli Grimm trovarono ispirazione nel folclore popolare tedesco, ma alcuni studiosi sostengono che per la fiaba di Biancaneve gli scrittori abbiano preso in considerazione personaggi realmente esistiti.
Biancaneve:
- Secondo il ricercatore Karl-Heinz Barthels, Biancaneve è da identificarsi con Maria Sophia Margaretha Catharina von Erthal, nata a Lohr nel 1725, figlia di un magistrato del Principe di Sassonia. L'uomo, persa la prima moglie, si risposò con una donna che approfittò della posizione del marito per favorire i figli di primo letto. Il disprezzo per la giovane Maria era tale che una volta la abbandonò in una foresta, nelle vicinanze di alcune miniere nelle quali lavoravano persone di bassa statura o addirittura bambini, per infilarsi più facilmente nei cunicoli scavati. La ragazza morì di vaiolo, e l'avversione dei suoi concittadini nei confronti della matrigna contribuì a fare della vicenda una sorta di fiaba. Il castello dei Von Erthal è tutt'oggi visitabile: vi si può vedere anche lo specchio parlante, un giocattolo acustico in grado di ripetere le frasi di chi vi si specchia.
- Secondo Eckhard Sander, invece, Biancaneve sarebbe stata Margaretha von Waldeck, nata nel 1533 a Bruxelles: la ragazza avrebbe avuto una relazione amorosa con Filippo II di Spagna, che la corte avrebbe osteggiato per favorire i matrimoni combinati. A rendere possibile tale collegamento sono le numerose miniere appartenute al conte di Spagna, padre di Filippo, e la figura popolare di uno stregone che puniva regalando frutti avvelenati che provocavano mal di pancia a chi li mangiava.
Quale delle tante versioni di Biancaneve preferite di più?