Scoperta una nuova specie di uccello dalle piume così nere da assorbire il 99.95% della luce
Come avviene per altri tipi di uccelli del paradiso, la paradisea superba presenta una forma di dicromatismo sessuale che rende gli esemplari femmina ben diversi dai maschi. Proprio questi ultimi sono quelli che colpiscono di più per il loro aspetto particolare e sgargiante al tempo stesso: petto dal piumaggio verde brillante e manto di un nero così intenso da assorbire il 99.95% della luce e da guadagnarsi il nome di "nero vantablack" (la sostanza più scura a noi conosciuta). Ora due esperti ornitologi statunitensi hanno scoperto che le specie con questa caratteristica sono due, e non una come abbiamo sempre pensato; ecco cosa ci era sempre sfuggito.
Non una ma due specie ben diverse!
YouTube/Cornell Lab of Ornithology
Sono sempre state entrambe sotto al nostro naso ma per qualche motivo ci erano sfuggite le loro differenze: la paradisea superba ha un parente con caratteristiche simili ma non uguali. Gli studiosi Edwin Scholes (Cornell University) e Timothy G. Laman (Harvard University) hanno infatti scoperto che nella propaggine nord-occidentale della Nuova Guinea vive quello che hanno denominato "paradisea superba di Vogelkop".
"La danza per il corteggiamento che mettono in atto è diversa, i vocalizzi sono diversi, le femmine hanno piumaggi diversi e persino la forma che prendono le ali dei maschi è diversa!".
Nel mettere a confronto i comportamenti delle due specie (video), gli studiosi si sono accorti che la paradisea maggiore crea nel corteggiamento quella che potremmo definire "una faccia demoniaca ma sorridente, con una forma ovale", mentre gli esemplari della zona Vogelkop creano una mezzaluna nera con le punte rivolte verso il basso, "a faccia aggrottata".
Come potrete notare voi stessi dalle riprese - le prime che confermano l'esistenza di due specie distinte - anche i movimenti che compiono e i suoni che emettono in quegli istanti appaiono diversi. Ammirate pure questi affascinanti animali!
Source:
https://peerj.com/articles/4621/