I ricercatori hanno creato il primo cellulare che funziona senza batteria

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di Claudia Melucci

10 Maggio 2018

I ricercatori hanno creato il primo cellulare che funziona senza batteria

Uno dei limiti con cui ogni possessore di smartphone finisce per scontrarsi è la durata della batteria: più i dispositivi si arricchiscono di funzioni, applicazioni e accessori, più la batteria si svuota velocemente. Ebbene, per tutti coloro che non sanno più di cos'altro dotarsi oltre a batterie esterne e a caricatori solari arriva una buona notizia: i ricercatori dell'Università di Washington sono riusciti a creare il primo cellulare senza batteria.

via washington.edu

 Mark Stone/University of Washington

Mark Stone/University of Washington

Al cellulare serve una quantità di energia dell'ordine dei microwatts per funzionare: i ricercatori sono riusciti anche a fare una chiamata attraverso Skype senza superare la soglia energetica. Quello che è nelle mani dell'Università è un prototipo che al momento permette di inoltrare e ricevere chiamate e comunicare con una stazione base.

"Abbiamo costruito il primo cellulare funzionante che consuma praticamente zero energia", ha detto il co-autore dello studio, il professore Shyam Gollakota. "Siamo riusciti ad ottenere un consumo bassissimo di energia, prendendola dall'ambiente circostante, fondamentalmente ridisegnando il processo di funzionamento dei cellulari".

Tra i processi che consumano più batteria c'è la conversione dei segnali analogici in suoni digitali. È impossibile pensare ad consumo pari a zero di energia senza apportare delle modifiche a tale processo. 

Infatti, il cellulare della Washington University ne fa a meno: per trasmettere la voce, il telefono utilizza le vibrazioni del microfono del dispositivo per codificare le parole in segnali. Per ricevere la voce, converte i segnali radio in vibrazioni sonore che vengono rilevate dall'altoparlante del telefono. L'energia necessaria a far funzionare le funzioni base (circa 3,5 microwatt) viene ricavata dalle onde radio emesse da un trasmettitore e dalla luce dell'ambiente captata da piccolissime celle solari. 

Ovviamente quello si cui si sta parlando è un prototipo capace di eseguire funzioni base, ma che comunque potrebbe prospettare nuove possibilità per il futuro: i ricercatori che lo hanno inventato affermano che la tecnologia potrebbe essere incorporata negli smartphone, riducendo così di molto il consumo di batteria, oppure per creare dei dispositivi di emergenza che non necessitano di ricarica.

 

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