Un matematico svela il segreto custodito dalla tavola trigonometrica più antica del mondo
Sin da quando è stata lasciata in eredità alla Columbia University a metà degli anni Trenta, la tavoletta Plimpton 322 ha affascinato gli studiosi e portato a diverse teorie sul modo in cui gli antichi babilonesi sono arrivati alla formulazione di questi numeri e quale scopo rivestissero tavolette come questa.
Un matematico dell'Università dal New South Wales (Australia), però, ritiene di aver finalmente compreso la funzione della Plimpton 322 e svela un dato interessante.
Com'è fatta la tavoletta? da Senkereh, un sito nel sud dell'Iraq corrispondente all'antica città di Larsa.[1]
La Plimpton 322, che prende il nome dalla collezione che la custodisce oggi (G.A. Plimpton alla Columbia University), è un tavoletta in argilla alta 9 centimetri, lunga 13 e con uno spessore di 2 cm circa. Secondo gli esperti è stata realizzata fra il 1822 e il 1784 avanti Cristo, probabilmente nell'antica città di Larsa (sud dell'Iraq). Essa rappresenta una tabella di numeri, disposti in quattro colonne e quindici righe, scritti secondo la notazione sessagesimale in uso fra i Babilonesi e riportante una lista di terne i cui numeri sono le soluzioni del teorema di Pitagora.
Finora le ipotesi avanzate dagli esperti sulla funzione che essa svolgeva includevano quella che la vedeva appunto come una semplice lista di terne pitagoriche (Neugebauer, 1951), quella secondo cui rappresentava una tavola trigonometrica di quadrati di coseni o tangenti (Joyce, 1995), e quella che ne dava una descrizione in termini prettamente geometrici (Robson, 2002).
Cosa sostiene il professor Daniel Francis Mansfield, esperto di matematica e statistica della UNSW?
"Il nostro studio svela che la tavoletta Plimpton 322 serviva a descrivere la forme dei triangoli rettangoli servendosi di un tipo di trigonometria diversa da quella a cui ci affidiamo oggi: non sfruttava angoli e cerchi, bensì le proporzioni.
La misurazione degli angoli rettangoli con questo metodo anticiperebbe di oltre 1000 anni gli studi del grande scienziato della Grecia antica Ipparco di Nicea, finora considerato il padre della trigonometria. Quella veicolata dalla tavoletta è una forma più semplice e accurata che potrebbe persino dare qualche spunto alla ricerca matematica attuale e al modo in cui la insegniamo. Questo dimostra che non si trattava "solo" di strumenti che i maestri usavano per controllare le soluzioni alle equazioni dei loro allievi, ma mezzi coi quali aiutavano nella costruzione di edifici e la supervisione dei cantieri".