Le particelle dell'inchiostro dei tatuaggi migrano nei linfonodi e ci rimangono: ecco cosa comporta
Le accortezze relative all'esecuzione di un tatuaggio devono essere molte: l'ago deve essere sterile, così come l'ambiente in cui viene eseguito, e d'obbligo sono i guanti monouso per chi tatua. Tuttavia poca attenzione è sempre stata rivolta alla qualità dell'inchiostro, aspetto molto importante come rivela uno studio pubblicato sulla rivista Nature. Pare, infatti, che le nanoparticelle contenute nell'inchiostro raggiungano i linfonodi e qui vi restino per molto tempo.
Le tracce dell'inchiostro migrano dalla pelle ai linfonodi e qui ci rimangono per molto tempo.
Lo studio approfondisce un meccanismo che era già noto agli scienziati, ovvero la migrazione di tracce di inchiostro verso i linfonodi, in cui si depositano: i linfonodi di chi è tatuato, infatti, possono risultare colorati in maniera minima dello stesso colore del tatuaggio. Per osservare il processo di trasferimento dalla pelle a parti più 'profonde' del corpo umano è stato utilizzato nientemeno che il potente sincrotrone di Grenoble, il migliore in tutta l'Europa.
L'analisi è consistita nell'emissione di un intenso fascio di luce, generato da un acceleratore elettromagnetico, che ha consentito di analizzare il trasporto passivo delle micro e nano tracce di inchiostro nelle vie linfatiche. L'esame ha permesso di constatare che solo le particelle di dimensioni minori (quelle nanometriche) sono in grado di depositarsi nei linfonodi.
Lungi dal diffondere falsi allarmismi riguardo ai tatuaggi, lo studio mira più che altro a sollecitare un'attenzione maggiore nei confronti dell'inchiostro e non solo degli aghi che devono essere sterili.
Ma di cosa è fatto l'inchiostro usato per i tatuaggi?
Il colore dei tatuaggi è un inchiostro contenente pigmenti organici, conservanti ed altre sostanze come nichel, cromo, manganese, cobalto e biossido di titanio. In particolare su quest'ultimo si è focalizzata l'attenzione dei ricercatori, in quanto presente sotto forma di nanoparticelle.
Chi non ha tatuaggi non è del tutto al sicuro: ecco un altro importante aspetto che emerge dallo studio. Il biossido di titanio, infatti, è presente in innumerevoli prodotti tra cui creme solari, cosmetici ed anche additivi alimentari.
Chi possiede un tatuaggio non deve preoccuparsi più del dovuto: l'uomo si tatua da millenni e non c'è uno studio che evidenza una correlazione tra tatuaggi e qualche patologia o complicanza. Il monito è rivolto più che altro a chi tatua e a chi produce materiale per tatuatori, i quali dovrebbero prestare molta attenzione alla scelta dei materiali e delle materie prime.
Sources:
- https://www.nature.com/articles/s41598-017-11721-z
- https://www.livescience.com/60503-tattoo-ink-body.html