Entro il 2025, un quarto delle costruzioni di Dubai sarà stampato in 3D

di Laura Gagliardi

18 Maggio 2018

Entro il 2025, un quarto delle costruzioni di Dubai sarà stampato in 3D

Già nel 2014 l'ONU ha previsto la trasformazione di 41 città in megalopoli con più di 10 milioni di abitanti entro il 2030,  accendendo cosi i riflettori sull'imminente crisi abitativa mondiale. Un allarme condiviso e rilanciato dal World Resources Report 2017, secondo cui nel 2025 circa 1,6 miliardi di persone non avranno accesso ad un alloggio.

Una delle soluzioni a questa emergenza globale è quella rappresentata dalla stampa 3D: una strategia promettente, in cui gli Emirati Arabi Uniti hanno deciso di scommettere -ed investire. Annunciando che, proprio per quella data limite denunciata dalle grandi organizzazioni internazionali, un quarto della capitale Dubai sarà il risultato di una stampa in 3D!

officeofthefuture.ae

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Una sfida che fa parte di una più ampia strategia denominata Dubai Future Agenda, lanciata dagli Emirati Arabi Uniti per diventare un importante polo di innovazione e tecnologia futura nel mondo. Si tratta di un obiettivo in cui lo sceicco Mohammed bin Rashid Al Maktoum, primo ministro degli Emirati Arabi Uniti e sovrano di Dubai, crede fermamente, affermando che "Attuiamo ciò che pianifichiamo e perseguiamo azioni e teorie". Un obiettivo che appare realizzabile, soprattutto dopo il successo di "Office of the Future", opera della Dubai Future Foundation, organismo deputato alla promozione e all'implementazione dell'Agenda. Si tratta del primo ufficio realizzato attraverso l'impiego di una stampante in cemento 3D con un braccio robotico alto 6 metri e largo 12 metri.

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La costruzione ha avuto bisogno solo di un tecnico per monitorare la funzione della stampante, 7 persone per l'installazione, 10 elettricisti e specialisti responsabili dell'ingegneria meccanica ed elettrica; il che ha comportato una riduzione del 50% dei costi del lavoro. D'altra parte, uno degli scopi dell'adozione della strategia 3D è proprio il taglio della manodopera, che promette di aggirarsi intorno al 70%, con ripercussioni fino a -90% dei costi in alcuni settori! Una diminuzione che interessa anche i tempi di realizzazione: solo 17 giorni per la stampa e 2 per l'installazione, cui vanno aggiunti 3 mesi per costruire i servizi, definire gli interni ed il paesaggio.

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C'è chi teme che adottare come modello abitativo del futuro la stampa 3D possa portare ad avere delle città tristi e desolanti in un mondo inquinato, come quello immaginato da Spielberg nel suo ultimo film, Ready Player One. Tuttavia, ancora una volta, l'esempio di Office of the Future sembra smentire ogni timore in questo senso. Con i suoi 250 mq definiti in aree spaziose, flessibili e confortevoli, l'ufficio si presenta come un mix di design unico e sostenibilità energetica: infatti, secondo quanto riportato dalla Fondazione sul suo sito, l'edificio "è orientato per massimizzare la visibilità e la luce naturale, e schermare l'interno attraverso sporgenze scolpite digitalmente sopra le finestre. Questo minimizza il riscaldamento solare diretto e riduce la necessità di aria condizionata e illuminazione. Ulteriori caratteristiche di sostenibilità includono l'illuminazione a LED al 100%, i sistemi di costruzione reattivi, il verde paesaggistico e il condizionamento e il raffreddamento dell'aria a bassa energia".

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Insomma, Dubai sembra aver aperto la strada per le città del futuro, che altri Stati dovrebbero seguire; anche considerando che il mercato globale per la stampa 3D di tutti i tipi ammonterà a circa 32,78 miliardi di dollari entro il 2030.

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