Sei perennemente in ritardo? La scienza ti spiega perché... e ti fornisce delle possibili soluzioni

di Alessandro Lolli

19 Maggio 2018

Sei perennemente in ritardo? La scienza ti spiega perché... e ti fornisce delle possibili soluzioni

Siete tra quelli che arrivano tardi a ogni incontro? Quelli a cui ormai vengono dati appuntamenti mezz'ora prima così, forse, riuscite ad essere in orario? Se gli amici e il partner sono comprensivi perché vi vogliono bene, al lavoro potrebbero non essere altrettanto permissivi.

Ma niente paura: la vostra sbadataggine potrebbe avere delle cause cognitive finalmente illuminate da alcuni recenti studi. Ecco le ragioni del vostro eterno ritardo... e delle possibili soluzioni.

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Sottostimare - Roger Buehler, ordinario di psicologia alla Wilfrid Laurier University di Waterloo, Ontario, ha scoperto che, in media, sottostimiamo del 40% il tempo necessario a completare un compito.

Per ovviare a questo inguaribile ottimismo, consiglia quindi di dividere ogni mansione in parti più piccole, che riusciamo a valutare meglio e quindi a completare in un tempo ragionevole.

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Multitasking - Uno studio del 2003 condotto da Jeff Conte dell'Università di San Diego, rivela che il multitasking è un tratto tipico dei ritardatari cronici. Sempre in accordo al suo naturale ottimismo, il ritardatario è propenso ad affrontare più cose alla volta, non riuscendo però a focalizzare la propria attenzione in modo efficace e perdendo un sacco di tempo.

Quindi: sì a dividere un compito in task più piccole, no al farle tutte contemporaneamente.

Frenetici vs Rilassati - Sempre il professor Conte, in uno studio di qualche anno prima, ha ipotizzato ci fossero delle vere e proprie cause percettive alla base della tendenza al ritardo. Dividendo i soggetti tra personalità frenetiche e personalità rilassate (i nostri ritardatari) e chiedendo loro di calcolare "a occhio" la durata di un minuto, i primi hanno fermato il cronometro dopo 58 secondi, gli altri dopo ben 77.

Se è il vostro cervello a ingannarvi, bisogna costringerlo a stare sui binari, quindi... attenzione doppia alle lancette dell'orologio!

Oltre alla già citata micropianificazione degli impegni, gli psicologi concordano che darsi delle ricompense dopo ogni scadenza rispettata è un trucco efficace per mantenersi produttivi. Niente Facebook e Youtube mentre si lavora, ma regalarseli come un premio in momenti prestabiliti della giornata.

Insomma, per raggiungere questo traguardo serve un po' di ordine mentale... ma anche un pizzico di severità non guasta!

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