I medici salvano un bambino "farfalla" con un trapianto di pelle coltivata il laboratorio
Il piccolo Hassan era nato con quella che viene chiamata sindrome dei bambini farfalla, una patologia di carattere genetico molto rara che altera il normale funzionamento delle proteine della pelle responsabili dell'adesione intercellulare e che rendono un gesto semplice come infilare una maglietta motivo di escoriazioni, ulcere e tanto dolore. Grazie al lavoro di un gruppo di ricerca italiano specializzato in medicina rigenerativa, è stato possibile creare in laboratorio epidermide sana da innestare sul corpo del paziente ricorrendo a una terapia genica e cellulare.
Dalla Siria alla Germania per inseguire una speranza.
CMR UNIMORE
Era il 2013 quando Hassan, all'epoca sette anni, è stato portato in Germania per tentare una cura: all'arrivo all'Ospedale pediatrico della Ruhr University (Bochum), il bambino aveva già peso l'80% dell'epidermide, rigettato l'innesto effettuato usando la pelle del padre e sopravviveva grazie a una potente cura palliativa.
I medici dell'ospedale si sono allora rivolti al gruppo di ricercatori del Centro di Medicina Rigenerativa dell'Università di Modena, che hanno coltivato in laboratorio l'innesto a partire da un ridotto numero di cellule staminali transgeniche. Finalmente, dopo aver ottenuto delle "coperte" di pelle, nel 2015 si è reso possibile intervenire con il trapianto e assistere al suo successo: l'epidermide iniziava a rigenerarsi autonomamente come avviene nelle persone sane e, a distanza di anni, i medici possono dire che il bambino è guarito.
Hassan non solo non prende più medicine, ma è persino potuto tornare a scuola e iniziare a svolgere attività sportiva come i suoi coetanei! Anche se corre il rischio future mutazioni, per il momento appare in salute e rappresenta la prova vivente di una speranza che altre persone affette una qualche forma di epidermolisi bollosa nutrono: quella di poter guarire e condurre una vita normale.
Source:
https://www.nature.com/articles/nature24487