Quanto sono sporchi i soldi? La risposta della scienza ci rivela qualche dato curioso in più
I ricercatori della New York University hanno realizzato un singolare studio: verificare quanti batteri sono presenti su monete e banconote in circolazione a Manhattan. Questo progetto chiamato Dirty Money è stato conseguito per stabilire la pericolosità e la quantità dei batteri presenti sul denaro in circolazione e per verificare se i soldi possano costituire un veicolo per la diffusione di epidemie. Che su monete e banconote prosperassero batteri di ogni tipo non è una novità, ma emerge qualcosa di più curioso dallo studio.
Dopo aver analizzato il DNA presente su 80 banconote da un dollaro raccolte lo scorso anno in una banca di Manhattan, i ricercatori del progetto hanno identificato 3.000 tipi di batteri, alcuni di questi ancora sconosciuti. Batteri, virus, funghi e patogeni vegetali: anche tracce di antrace, difterite e sostanze stupefacenti. Quelli che preoccupavano maggiormente erano però batteri come lo Staphylococcus aureus, l'Escherichia coli, l'Helicobacter pylori e il Corynebacterium diphtheriae, alcuni dei quali resistenti agli antibiotici.
Alla domanda se i batteri possano essere un veicolo per le epidemie, i ricercatori temono proprio di sì: non per questo, però, non si può fare nulla per evitarlo o per limitare i danni. I ricercatori, infatti, hanno constatato che non tutte le banconote costituiscono un ambiente di crescita favorevole per i batteri.
In particolare, quelle in fibra di cotone (i dollari e gli euro ad esempio) favoriscono la moltiplicazione batterica, in quanto la trama presenta più fessure. Le banconote in film di plastica polimerica, invece, sembrano contenere la carica dei batteri.
Infine, bisogna tener conto che anche il modo conserviamo il denaro lo rende sporco: i ricercatori londinesi hanno osservato che il portafogli tenuto nella tasca dei pantaloni, e quindi alla temperatura corporea, è praticamente una piastra di coltura per i microbi.
Anche se non sappiamo fino a che punto il denaro può diventare una fonte di contagio, sicuramente questa indagine ci permette di comprendere l’importanza di lavarsi le mani una volta tornati a casa e sempre prima di farle entrare in contatto con bocca o parti intime.
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