Gli insegnanti dovrebbero andare in pensione entro i 60 anni: ecco i motivi della richiesta
Se della scuola ricordate soprattutto la pesantezza degli anni da studente, trascorsi dietro un banco a sperare che la lancetta dell'orologio corresse più veloce, consolatevi pensando di essere stati più fortunati di chi è seduto DIETRO la cattedra. Da 40 anni.
Docenti, studiosi e psicologi di tutto il mondo stanno facendo sentire la loro voce per far riconoscere la professione di insegnante come "usurante", al pari di una qualsiasi altra più manuale. E di conseguenza chiedono di abbassare l'età pensionabile.
Le ragioni dell'"usura" dell'insegnante
La proposta avanzata di portare l'età pensionabile dei docenti a 60 anni racchiude in sé varie ragioni. Innanzitutto, ieri come oggi, l'insegnante ha il compito - e il privilegio - di plasmare il modo in cui i giovani percepiscono ed interpretano la realtà, influenzandone interessi e tendenze; ma che implica, dapprima, la necessità di comprendere le nuove generazioni: un'impresa alquanto difficile ed estremamente faticosa superati i 60 anni.
In più, a differenza del passato, questa professione si trova a far fronte a molteplici difficoltà. Da una parte, la mancanza di rispetto e di senso del dovere degli studenti raggiunge livelli a volte inaccettabili. Non si tratta di avere una visione più o meno conservatrice dell'istituto scolastico, ma del disintegrarsi di un'etica positiva che dovrebbe costituire la base di ogni società, oltre ad essere indispensabile propensione di spirito all'apprendimento. Dall'altra, il settore dell'istruzione appare sempre più una voce di spesa pubblica da tagliare agli occhi dei governi, col risultato che questa professione non è ricompensata come dovrebbe e l'insegnante si trova a lavorare in assenza di strumenti appropriati.
Ne consegue un notevole stress, sia fisico che mentale, per gli insegnanti, e la configurazione della professione come usurante. Siete d'accordo con queste valutazioni?