Gli esseri umani lasciarono l'Africa molto prima di quanto pensavamo
Sappiamo che i primi esseri umani migrarono dall'Africa attraversando la penisola del Sinai che collega il continente africano all'Asia. Gli storici tradizionalmente hanno datato questo fenomeno intorno a 200.000 anni fa, ma una nuova scoperta potrebbe mischiare le carte in tavola.
Sono infatti state trovate alcune impronte umane nei territori a nord ovest dell'odierna Arabia Saudita e dalle analisi sembra non abbiano più di 85.000 anni.
La notizia è stata comunicata ai media dal Ministro della cultura e dell'informazione saudita il 14 maggio del 2018.
Il principe Sultan bin Salman (foto), che presiede la Commissione per il Turismo dell'Arabia Saudita, ha commentato la notizia mentre era in visita a Tokyo, definendola una scoperta "meravigliosa ed estremamente rara". Appoggia inoltre la tesi degli 85.000 anni, anche se, da quanto riporta National Geographic, alcuni archeologi ritengono siano necessarie ulteriori analisi.
World Travel & Tourism Council/Wikipedia
L'Arabia Saudita ha da poco aperto le porte agli scienziati e sul sito archeologico sono attualmente al lavoro istituzioni saudite insieme a centri di ricerca esteri, come la tedesca Max Planck Foundation for Human History, le università inglesi di Cambridge e di Oxford e due poli accademici Australiani.
La scoperta corrobora una serie di recenti ricerche che stimerebbero l'uscita dell'essere umano dall'Africa addirittura più recentemente, intorno a 60.000 anni fa. Allo stesso modo potrebbe essere da ricalcolare la stessa comparsa dell'uomo sulla terra in seguito alla scoperta di alcuni fossili in Marocco lo scorso anno.