Ecco come i nanotubi in carbonio potrebbero stravolgere il "mercato" dell'acqua potabile
Per rendere l'acqua potabile accessibile e diffusa, ricercatori di tutto il mondo lavorano per una soluzione ovvia ma non facilmente realizzabile: rendere potabile l'acqua del mare. Due diversi team di scienziati americani, il Lawrence Livermore National Laboratory in California e la Northeastern University del Massachusetts, hanno sviluppato una nuova tecnologia che sembra in grado di riuscirci.
Si tratta di nanotubi in carbonio del diametro di 0,8 nanometri, cioè 50.000 volte più sottili di un capello umano.
via Lawrence Livermore National Laboratory
Lawrence Livermore National Laboratory
Già altri studi, in simulazione e sperimentali, erano stati fatti con tubi di 1 nanometro di diametro che garantivano un maggior flusso di acqua ma non riuscivano a separare in modo efficace gli ioni del sale. Ridurre ancora il diametro dei tubi è stata l'idea fondamentale dei due team di ricerca, che hanno perso qualcosa in capacità di liquido ma hanno ottenuto ottimi risultati nel filtraggio del sale.
Come spiega Ramya Tunuguntla, membro del Lawrence Livermore National Laboratory: "Abbiamo notato che i nanotubi di carbonio inferiori a un nanometro hanno una caratteristica strutturale che migliora il trasporto. I minuscoli canali idrofobici forzano l'acqua a muoversi in una singola direzione, un fenomeno simile a quello riscontrato nei più efficienti trasportatori di acqua biologica".
Essendo l'acqua un bene fondamentale, ed essendo così abbondante negli oceani, potete solo immaginare che rivoluzione sarebbe se i nanotubi arrivassero a dare il contributo che tutti speriamo.