Perché le persone incapaci pensano sempre di aver fatto un buon lavoro?

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di Claudia Melucci

16 Luglio 2018

Perché le persone incapaci pensano sempre di aver fatto un buon lavoro?

Sei davvero bravo in una cosa quanto pensi di esserlo? Quanto sei bravo a capire le emozioni degli altri? Quanto ti ritieni di essere più in forma rispetto ai tuoi colleghi? 

Sapere quanto si è competenti nel fare una determinata cosa e quanto le proprie abilità sono superiori alla media, non è solo una questione di autostima: aiuta a comprendere quando si può continuare a fare affidamento sulle proprie capacità e istinto e quando è preferibile seguire un consiglio esterno. 

Sapere tutto questo, però, non è affatto facile: secondo la psicologia, l'essere umano è incapace di valutare se stesso.

In psicologia si chiama effetto di Dunning-Kruger e descrive la tendenza dell'uomo di sopravvalutare le sue stesse abilità.

In psicologia si chiama effetto di Dunning-Kruger e descrive la tendenza dell'uomo di sopravvalutare le sue stesse abilità.

Pare proprio che ognuno di noi giudichi se stesso meglio di quanto facciano gli altri, in un modo che non obbedisce a nessuna legge matematica.

Ci sono diversi studi che hanno indagato questa tendenza prima che gli venisse dato un nome e un cognome: in uno è emerso che l'88% dei guidatori americani diceva di se stesso di saper guidare meglio della media. Non è affatto un caso isolato: la maggior parte di noi crede di essere più in salute, di avere migliori abilità sportive, di ragionare meglio, di essere in grado di capire le emozioni di una persona meglio degli altri.

Ma ciò che è più interessante è il fatto che proprio chi manca oggettivamente di abilità si sopravvaluta in misura maggiore.

Chi conosce meno un argomento, o è meno capace in un certo ambito, si considera essere competente al pari di un esperto.

Chi conosce meno un argomento, o è meno capace in un certo ambito, si considera essere competente al pari di un esperto.

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In realtà tutti commettiamo l'errore di sopravvalutarci, perché tutti abbiamo delle lacune di conoscenza/abilità. 

Quando gli psicologi Dunning e Kruger descrissero l'effetto per la prima volta nel 1999, discussero il fatto che le persone che hanno dei 'buchi' di conoscenza incorrono in una doppia 'maledizione': prima di tutto, il fatto di credere di essere ferrati le porta a fare decisione sbagliate, ma soprattutto la stessa lacuna di conoscenza impedisce loro di cogliere i loro errori! 

pixabay.com

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Non è impossibile avere una valutazione più oggettiva del proprio operato: in occasione di uno studio psicologico, degli studenti seguirono un breve corso di logica, dopo aver effettuato un test dai pessimi risultati. Solo al termine del corso, gli stessi studenti riconobbero la scarsa qualità delle risposte date precedentemente. 

L'effetto Dunning-Kruger, però, colpisce anche chi ne sa molto.

Chi è esperto in una materia finisce col pensare che tutti gli altri siano allo stesso modo esperti e non riesce a comprendere l'eccezionalità delle sue competenze.

Il risultato è che le persone, che siano incompetenti o esperte, non sanno vedere i propri 'difetti'.

Come uscire dall'effetto Dunning-Kruger?

Come uscire dall'effetto Dunning-Kruger?

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C'è un modo per non peccare di superiorità illusoria:

  • Chiedere un feedback alle altre persone
  • Prendere in considerazione le parole degli altri
  • Eventualmente seguire i loro consigli.

Ma soprattutto, continuare ad informarsi e ad approfondire le conoscenze su una determinata materia: più si diventa esperti, meno è probabile che ci siano delle lacune di conoscenza in una determinata competenza e quindi di credere di essere degli esperti.

Probabilmente, tutto si riduce al detto: "Quando litighi con un pazzo, assicurati che l'altra persona non stia facendo lo stesso!"

 

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