Alcune marche di slime possono far stare male i bambini: i limiti di boro superano i limiti europei
I giochi dei bambini d'oggi hanno molto a che fare con la chimica e poco con la fantasia: lo slime è uno tra i giochi che più spesso si vedono nelle mani dei più piccoli. Una sostanza viscida, leggermente appiccicosa che i bambini trovano molto divertente.
Il report di un'agenzia accreditata che si occupa di recensioni e test di prodotti destinati al largo consumo mette in guardia sull'utilizzo dello slime: 8 prodotti su 11 tra i più venduti in Europa, sono risultati non conformi con i limiti europei riguardanti un componente chimico presente negli slime.
Il boro è l'ingrediente chimico incriminato: prolungate esposizioni al boro provocano nausea, vomito e diarrea.
Il boro serve a rendere gli slime densi e appiccicosi. In 8 slime su 11, tra i più venduti in Europa, la percentuale di Boro superava il limite stabilito dall'Agenzia Chimica Europea.
Il boro è responsabile di temporanee irritazioni degli occhi ed è nocivo anche per le donne in gravidanza (e al feto).
Anche i prodotti che eccedevano nel contenuto di boro, però, erano esplicitamente indicati per un utilizzo da parte di bambini ed avevano anche il marchio di garanzia CE.
Slime 123 Globox Barbara Rayman/Wikimedia
Non c'è molto da fidarsi, quindi, del fatto che si tratti di una marca nota e che tutti comprano. Le conseguenze che possono seguire una prolungata esposizione al boro, colpiscono più facilmente i soggetti 'deboli', come i bambini.
Neanche fare lo slime in casa può essere la soluzione: non sono rare le notizie di bambini che incorrono in irritazioni di vario genere a causa degli ingredienti usati nella preparazione. Si tratta pur sempre di elementi chimici che possono dare prodotti di reazione nocivi all'insaputa di chi pensa di stare solo creando un passatempo per il proprio bambino.
A seguito della diffusione del report che mette in guardia sulla sicurezza degli slime, Amazon ha dichiarato di aver ritirato dalla vendita i marchi di slime che sono risultati essere non conformi con i limiti europei.
Ora sta ad ogni singolo genitore valutare se sia il caso di continuare a somministrare al proprio figlio un 'gioco' potenzialmente pericoloso.
Sul sito ufficiale dell'agenzia Which? è possibile verificare il nome dei marchi presi in considerazione e i dati emersi dalle analisi.
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