Il bacio della vita: tutti i retroscena del memorabile scatto che vinse il Premio Pulitzer del 1968
Il Premio Pulitzer, la più prestigiosa onorificenza statunitense per il giornalismo e le arti, è un riconoscimento che prevede quattordici sottocategorie.
Nel 1968 ad aggiudicarsi il premio per quella della migliore fotografia di ultima ora (Breaking News Photography) fu uno scatto del fotografo Rocco Morabito denominato "Il bacio della vita", fotografia che comparve l'anno precedente sul giornale per cui lavorò tutta la vita, il Jacksonville Journal. Forse lo avete già visto, ma sapete qual è la storia che l'accompagna?
La storia dietro al bacio della vita
Lo scatto mostra l'elettricista J. D. Thompson intento a effettuare una respirazione bocca a bocca al collega Randall G. Champion, rimasto privo di conoscenza dopo essere entrato in contatto con uno dei cavi elettrici.
I due stavano svolgendo lavori di manutenzione ordinaria quando Champion, per una distrazione, sfiorò uno dei cavi a bassa tensione e prese la scossa perdendo conoscenza e rimanendo appeso per la bardatura di sicurezza. Thompson, che si stava arrampicando proprio dopo di lui, lo raggiunse rapidamente e iniziò la respirazione bocca a bocca fino a quando sentì che il polso era tornato, anche se debole. A quel punto lo liberò dalla bardatura e lo portò giù in spalla dove, insieme a un altro collega, praticò la rianimazione cardiopolmonare finché, quando i soccorsi giunsero sul posto, Champion risultava semi-cosciente.
Grazie al suo intervento tempestivo e testardo, l'uomo non solo sopravvisse al terribile incidente, ma visse per altri 35 anni.
Al momento dell'incidente, avvenuto nel luglio del 1967, Rocco Morabito si trovava percorrere con la sua auto la West 26th Street di Jacksonville quando da lontano vide un gruppo di operai a lavoro: scattò otto fotografie e fece per proseguire ma poi capì che qualcosa non andava: sentì degli urli, vide Thompson arrampicarsi alla velocità della luce e solo allora comprese.
Fu Morabito a chiamare l'ambulanza, ma non prima di aver scattato un'ulteriore fotografia, la stessa con la quale si aggiudicò il massimo riconoscimento per il fotogiornalismo del 1968.