Prevenire l'Alzheimer può essere più facile di quanto pensi: ecco 2 cose che puoi fare

di Giulia Bertoni

27 Luglio 2018

Prevenire l'Alzheimer può essere più facile di quanto pensi: ecco 2 cose che puoi fare

Le principali caratteristiche dell’Alzheimer possono essere ricollegate alla resistenza all'insulina. L'80% delle persone affette da questa malattia neuro-degenerativa, infatti, presentano una bassa sensibilità all'insulina oppure hanno già sviluppato il diabete mellito di tipo due.

Questo collegamento è così frequente che i medici hanno iniziato a chiamare l'Alzheimer "diabete di tipo 3"; questo non significa che il diabete causi l'Alzheimer, ma che da questa relazione possiamo capire come prevenirlo.

Cosa puoi fare per ridurre il rischio di sviluppare l'Alzheimer?

Cosa puoi fare per ridurre il rischio di sviluppare l'Alzheimer?

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La causa prima di questa malattia degenerativa ancora non è ben chiara ma si sa che il rischio di svilupparla sia per il 70% di tipo genetico (altri fattori di rischio includono traumi, depressione o ipertensione).
Essa inizia a svilupparsi ben prima che si manifestino i sintomi, anzi è preceduta da decenni di ipometabolismo glucidico che al momento della diagnosi di Alzheimer può essersi ridotto già del 25%, per questo è importante la prevenzione!

Ecco due cose che puoi fare per scongiurare il rischio di divenire diabetico e quindi di ridurre il rischio di sviluppare l'Alzheimer:

  1. Testare il tuo grado di insulinoresistenza. Bastano delle semplici analisi del sangue e la misura della pressione sanguigna per estrapolare questo dato. Il vostro medico può aiutarvi a farlo e, nel caso di valori poco incoraggianti, passare subito al punto due.

  2. Iniziare a ridurre il consumo di carboidrati raffinati. Anche se i risultati delle tue analisi non rivelano resistenza all'insulina, consumare grosse quantità di zuccheri raffinati ti mantiene esposto al rischio: essi si trovano maggiormente in alimenti come zucchero da tavola, miele, sciroppi di glucosio (d'acero, di agave, ecc.), cereali, tuberi, succhi di frutta, amido di mais e fecola di patate. Come avrete intuito, insomma, la prima mossa consiste nel ridurre drasticamente il consumo di dolci.

Nel caso in cui sappiate già di essere soggetti a insulinoresistenza, dovrete adottare una dieta ipoglucidica in generale. Fare questo cambiamento permette di veder migliorare i propri valori di trigliceridi, pressione arteriosa e glicemia già nell'arco di poche settimane. Uno studio del 2012, fra l'altro, ha rilevato come questo abbia apportato benefici in sole sei settimane a persone affette dal cosiddetto "disturbo neurocognitivo minore", ossia lo stato di transizione tra l'invecchiamento normale e la demenza che può anche essere visto come una sorta di pre-Alzheimer. 

Sources:

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4351418/

http://www.diagnosisdiet.com/how-to-diagnose-prevent-and-treat-insulin-resistance/

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3116949/

Wikimedia Commons

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