Le ondate di calore inizieranno ad ucciderci in numeri da record entro 50 anni: ecco il primo studio globale
Secondo le ultime ricerche e stime,ondate di calore come quella che ha colpito l'Europa quest'anno, rischiano di essere sempre più frequenti e calde. Esse influenzeranno notevolmente il taso di mortalità e in poco più di 50 anni: alcuni paesi sub tropicali, rischiano di vedere aumentato il proprio tasso di mortalità di 10-20 volte. Questo destino è ormai inevitabile o esistono delle soluzioni?
Le nuove ricerche scientifiche in materia ambientale, non lasciano trasparire un futuro roseo per tutto il mondo. Le temperature eccezionali registrate in tuta Europa e nel mondo, non sarebbero infatti un fatto eccezionale, ma anzi sono destinate a ripetersi nel corso dei prossimi anni. Con l'alzarsi delle temperature i rischi per la salute sono sempre più alti, tanto da causare diverse morti nei periodi più caldi.
È proprio il tasso di mortalità dovuto al caldo, l'indice da tenere sotto controllo. L'esperto Antonio Gasparrini, della London School of Hygiene & Tropical Medicine, insieme a un team di ricerca internazionale, ha provato a quantificare il problema. Tenendo un database delle temperature e delle morti per il caldo dal 1984 fino alla fine del 2015, in circa 412 comunità intorno al mondo, e stimando un tasso di mortalità dal 1977 fino ad oggi, sono arrivati ad una conclusione.
Nel calcolo dei tassi di mortalità per tutti, sono stati utilizzati come variante i diversi scenari, e quello che emerso è e molto importante e preoccupante. Secondo questo studio i paesi sub tropicali, l'Australia e alcuni stati USA, sarebbero i più minacciati. In Colombia è previsto che in poco più di 50 anni, le temperature aumenteranno a tal punto da elevare il tasso di mortalità di circa 30 volte quelle attuali. In Brasile e nelle Filippine invece, di circa 10-20 volte.
Anche se non si direbbe, esiste una buona notizia e una soluzione che potrebbe mitigare almeno in parte gli effetti devastanti del riscaldamento globale. Questa soluzione però deve essere adottata da tutto il mondo.
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La chiave di tutto ciò starebbe nel limitare le emissioni dei gas serra, così come descritto negli Accordi di Parigi, questi accorgimenti potrebbe, infatti, diminuire di molto gli effetti sulle temperature. Nonostante si decida di rispettare maggiormente questo protocollo, alcuni paesi rischiano di veder raddoppiare ugualmente il tasso di mortalità dovute alle ondate di calore. Su questo argomento che riguarda tutti i paesi del mondo, non è mai stato fatto fronte comune. Alcune nazioni, tra cui quelle in via di sviluppo e dove la disiguaglianza sociale è molto alta, sono meno propense ad attuare queste normative.
Paesi come la Cina, oltre a dover affrontare le ondate di calore, rischiano di raggiungere per questi motivi, temperature che renderebbero alcune zone totalmente inabitabili. Come ad esempio le pianure nel Nord della Cina, luogo dove abitano milioni di persone.
Una situazione non proprio rassicurante quella che si prospetta, destinata ad aumentare se non si corre immediatamente ai ripari. Speriamo che si riesca a raggiungere un'intesa da parte di tutte le nazioni, ma ricordiamoci che anche noi nel nostro piccolo con dei piccoli accorgimenti, possiamo contribuire alla causa.