Passiflora: ecco la curiosa simbologia che lega questo fiore alla Passione di Cristo
Incantevole ed utile, la passiflora è una pianta rampicante, erbacea e perenne, diffusa in tutto il continente americano, Australia ed Asia.
Molto nota ed utilizzata per le sue proprietà benefiche nel ridurre l'ansia e favorire il sonno, questa pianta non può che imprimersi nella mente, al primo sguardo: esattamente ciò che accadde al missionario agostiniano che nel 1610, folgorato dalla bellezza mistica dei suoi fiori, la rese celebre, dando così origine al mito ed ispirandone il nome.
La nascita del mito: l'analogia con la Passione di Cristo
È in Messico che padre Emmanuel de Villegas scoprì questa particolare pianta, rendendola famosa per sempre. Il missionario agostiniano, infatti, rimase folgorato dallo splendore dei suoi fiori; non solo per la loro grazia, ma perché in essi vi lesse un'analogia con una fondamentale narrazione evangelica: la Passione di Cristo.
I filamenti della raggiera centrale gli ricordavano la corona di spine posta sul capo di Gesù, mentre i tre stami ispiravano il ricordo dei chiodi coi quali egli era stato messo in croce. Ancora: nei 5 petali e nei 5 sepali il missionario leggeva chiaro il rimando sia ai 10 apostoli rimasti fedeli a Gesù, sia alle piaghe (due alle mani, due ai piedi ed una al costato), nell'androginoforo la colonna della flagellazione, e nei rametti le fruste utilizzate per torturarlo.
L'origine del nome
Furono dunque gli agostiniani a rendere famosa la pianta: fu Padre Giacomo Bosio, al quale Emmanuel de Villegas l'aveva mostrata, a diffonderne la conoscenza assieme al significato mistico, scrivendone nel suo Trattato sulla Crocifissione di Nostro Signore come del "fiore della passione".
Ispirato dalla descrizione simbolica del fiore, nel 1696 il botanista inglese Leonard Plukenet battezzò infine la pianta col nome con cui oggi è conosciuta: Passiflora, dal latino passio+ flos = fiore della passione. Nominativo che fu poi confermato dal naturalista svedese Linneo nel 1753, e cui si aggiunge l'aggettivo incarnata, ad indicare la corona centrale purpurea e il violetto/rosaceo della parte circostante.
La leggenda
A sua volta, simile nome non poteva che ispirare la leggenda intorno all'origine della Passiflora: si narra che, agli albori della Creazione, tutte le piante fossero sbocciate all'affacciarsi tiepido della prima primavera del mondo; tutte tranne una, la quale, afflitta dal suo solitario destino pregò Dio:
"O Signore, fa che anch'io fiorisca!”. Ed egli rispose: "…anche tu fiorirai". Ed ella chiese allora: "Quando?". Ed un velo di tristezza investì gli occhi del Signore quando le disse pensieroso: "Un giorno…". Passarono gli anni; ed infine quel giorno arrivò, accompagnato da un'eco di urla, pianti e gemiti.
E la piantina lo vide: circondato ed umiliato da una folla vociante, un uomo avanzava, piegato in due dal dolore, ricoperto di piaghe e grondante sangue.
L'immagine dell'Uomo impietosì grandemente la piccola pianta, che desiderò poter piangere per condividerne la sofferenza, ed aiutarlo a sopportarla. Proprio mentre l'uomo le passava accanto, una lacrima purpurea cadde dal suo volto sulla piantina: improvvisamente, questa fiorì, sbocciando in un tripudio di forme e colori che portavano impressa, ad eterna memoria, la Passione di cui la pianta era stata compassionevole testimone.
Da allora si chiamò Passiflora.