L'articolo di giornale che 106 anni fa mise in guardia sui cambiamenti climatici e che indovinò il futuro
Se i cambiamenti climatici sono già in atto da tempo, è ugualmente vero che l'allarme sui rischi correlati agli effetti nocivi delle attività umane sull'ambiente è stato lanciato molto prima che i danni si manifestassero; esattamente 106 anni fa.
Per chi ancora stenta ad accettare la crisi ambientale e soprattutto la necessità di adottare soluzioni drastiche ma efficaci, potrà essere illuminante leggere questi articoli scientifici dei primi del '900.
Nel marzo del 1912 la rivista Popular Mechanics pubblicò un interessante - quanto preveggente - articolo dal titolo "Remarkable weather of 1911" ("Il notevole meteo del 1911"); in esso l'autore, Francis Molena, commentava le strane oscillazioni meteorologiche dell'anno precedente, identificando le cause in un eccessivo consumo di carbone e nelle emissioni di carbonio.
All'epoca l'effetto serra era infatti già noto, grazie all'opera dello scienziato svedese Svante Arrhenius: questi, nel 1896 aveva calcolato la quantità di carbonio necessaria ad avere un impatto forte sul clima, giungendo alla conclusione che le emissioni di CO2 provocate dall'attività umana avrebbero causato profondi sconvolgimenti climatici in pochissimo tempo.
Nonostante Molena ammettesse il ruolo positivo della vegetazione nel riassorbimento dell'anidride carbonica, riconosceva che il consumo di carbone cresceva in maniera più rapida della capacità degli alberi di contrastarne gli effetti negativi.
Per questo concludeva amaro che "Alla luce di tutto ciò che è noto, è ragionevole concludere che non solo il cervello dell'uomo ha escogitato macchine per mezzo delle quali può viaggiare più veloce del vento, navigare nelle profondità oceaniche, volare sopra le nuvole e fare il lavoro di cento persone; ma anche che queste stesse cose cambiano la costituzione dell'atmosfera e modificano i processi cosmici stessi. "
Nell'articolo di Molena si specificava, inoltre, l'impatto negativo che l'aggiunta di anidride carbonica all'atmosfera comportava: "Questo tende a rendere l'aria una coperta più efficace per la terra e aumentare le sue temperature. L'effetto potrebbe essere considerevole in pochi secoli."
Il fatto che si tratti di divulgazioni scientifiche basate su studi rigorosi dovrebbe far riflettere sul perché, a più di un secolo di distanza, non siano state trovate ed adottate universalmente delle soluzioni efficaci. Solo ora si sta iniziando a prendere misure, ora che per molti scienziati è troppo tardi per evitare un cambiamento negativo nel nostro pianeta.
Sources: