Per la prima volta nella storia si è spaccato il ghiacciaio più antico dell'Artico

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di Marco Renzi

23 Agosto 2018

Per la prima volta nella storia si è spaccato il ghiacciaio più antico dell'Artico

L'eccezionale ondata di calore a cui abbiamo assistito nel 2018, che ha reso invivibili intere città e portato i paesi nordici a percepire temperature da record, non ha ovviamente risparmiato i luoghi della Terra in cui regna il ghiaccio. Correnti d'aria calda hanno iniziato a soffiare anche nelle regioni dell'estremo nord, intaccando il delicato equilibrio di questo ecosistema.

Un tempo tutto il ghiaccio marino dell'Artico era pluriennale, cioè rimaneva intatto lungo tutto l'arco dell'anno. Oggi invece la maggior parte della superficie ghiacciata si scioglie nella stagione calda per riformarsi nell'autunno successivo. Solo le regioni a nord della Groenlandia erano rimaste a fare da baluardo contro la disgregazione dei ghiacciai, ma nel 2018 anche questa porzione ha ceduto al caldo inarrestabile.

Peter Wadhams, capo del Polar Ocean Physics Group dell'Università di Cambridge, ha sottolineato la portata di questo evento tristemente memorabile. Il ghiacciaio perenne più antico dell'Artico si è spaccato, ed una parte si sta allontanando dalla costa, sospinta dai venti. È la prima volta nella storia che accade una cosa del genere, almeno da quando l'uomo ha i mezzi per osservare questa regione del globo.

Per la prima volta nella storia si è spaccato il ghiacciaio più antico dell'Artico - 2

Impossibile non pensare subito alle conseguenze che questo può avere sulla fauna, in particolare sugli orsi polari. Come dimostra chiaramente il colore della loro pelliccia, questi animali appartengono al ghiaccio: si rintanano e partoriscono nei mesi invernali all'interno di tane scavate nella neve artica e anche d'estate cacciano esclusivamente sul ghiaccio, che garantisce loro una perfetta mimetizzazione. Non sono capaci né adatti a cacciare sulla terraferma, e nemmeno possono coprire enormi distanze a nuoto per raggiungere le porzioni di ghiaccio alla deriva. Insomma, inutile girarci intorno, sarebbe un'ecatombe.

Le conseguenze dirette del calore anomalo del 2018 si vedranno chiaramente nella primavera del 2019, quando si potrà fare un censimento della fauna sopravvissuta. Di certo, però, il fatto che un mastodontico e antichissimo ghiacciaio abbia iniziato a frantumarsi, non lascia presagire nulla di buono.

NASA Goddard Space Flight Center

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