Questi sono i 4 motivi veri per cui procrastiniamo: conoscerli è il primo passo per cambiare
La procrastinazione offre l'illusione della libertà. Ci fa credere di avere a disposizione un tempo infinito, solo per rubarcelo, Edward Young - Non è difficile delineare il profilo del procrastinatore: è colui che, protetto da una falsa sicurezza in se stesso, pensa di avere tutto sotto controllo e di rimandare un certo compito in un momento successivo ben preciso, per una precisa motivazione: ma il preciso istante futuro non esiste, così come la motivazione dietro al non fare subito.
Sfuggire alla procrastinazione non è facile, anche perché è una risposta istintiva ad altri problemi più sottili, di cui non sempre si è a conoscenza: ecco quali sono i fattori che spingono una persona a procrastinare e come superare questo vizio cambiando solo atteggiamento.
Tra le maggiori cause della procrastinazione troviamo le seguenti:
- Rabbia: spesso si tratta di una risposta negativa alle pressioni esercitate da altre persone, considerate intollerabili. Se non riconosciuta, e moderata di conseguenza, la procrastinazione può andare a contaminare la salubrità dei rapporti.
- Vittimismo: sebbene il procrastinatore si chiuda da solo nella gabbia da lui stesso creata, sviluppa anche un certo senso di vittimismo. Si sente colpito da chi gli impone certe aspettative e si piange addosso per dover sopportare un'ingiuria simile. Quello che ne risulta è un vicolo cieco: fare il lavoro dovuto vorrebbe dire provare sensazioni spiacevoli, ma lo stesso sarebbe non farlo.
- Insicurezza: il più delle volte però, quando non c'entrano altre persone, ciò che blocca ogni azione è l'insicurezza, la paura di fallire. Si viene ad instaurare sempre più facilmente la sicurezza nel fallimento, di modo che è del tutto inutile persino provare.
- Perfezionismo: il procrastinatore è molto spesso anche un perfezionista. La fissazione di dover fare le cose nel migliore dei modi gli impedisce di farle in maniere comunque accettabili. Il procrastinatore perfezionista, inoltre, finisce con l'abbandonare ogni iniziativa al solo pensiero della quantità di energia necessaria a portare a termine un determinato compito, non conoscendo altro modo. Il perfezionista si riconosce in quanto si ripete continuamente "devo" invece di "dovrei" e perché avverte spesso un senso di inadeguatezza: ha bene in mente l'ideale di perfezione, ma è troppo inarrivabile anche per lui.
- Paura della realtà: i procrastinatori vivono fondamentalmente in un mondo che essi stessi hanno costruito, di bugie e di illusioni. I procrastinatori sono dei grandi bugiardi: si dicono bugie riguardo al tempo che richiederà un determinato lavoro e sul fatto di avere sicuramente più tempo in un secondo momento. Ragionare realmente sull'impegno richiesto e sulla propria disponibilità, potrebbe rendere evidente la possibilità di sbrigare quella faccenda ora e il procrastinatore questo lo vuole evitare a tutti i costi.
Cambiare il pensiero negativo
Abbandonare la procrastinazione non è semplice: prima si deve riconoscere il fatto che l'abitudine di rimandare è una risposta ad altri problemi. Comunque, c'è un modo per provare ad agire, cambiando l'atteggiamento negativo al lavoro. Rimpiazzare i pensieri demotivanti è un modo per smettere di procrastinare.
Invece di dire questo ... Dì questo.
- "Devo"... "Scelgo di"
- "Devo finire"... "Da dove posso iniziare?"
- "Devo farlo perfettamente"... "Potrebbe essere perfetto."
- "Lo farò dopo"... "Lo inizio adesso e forse lo finirò dopo"
Quella che vi abbiamo presentato è una panoramica di quello che accade a molte persone, che spesso non si rendono conto di essere cadute in un meccanismo di ' non- fare' estremamente dannoso. Quante volte vi capita di procrastinare? Pensate che questo modo di fare abbia peggiorato qualche aspetto o qualche relazione della vostra vita?