Addio all'Ara Spix: si è estinto il famoso pappagallo blu reso famoso dal film d'animazione "Rio"
Brutte notizie dal mondo della Natura - ed ancora una volta tra i responsabili c'è l'Uomo. L'ara di Spix, il magnifico pappagallo blu divenuto una star internazionale grazie al fortunato film d'animazione "Rio", si è infine estinta.
A confermarlo BirdLife International - consorzio internazionale di ONG impegnate nella conservazione degli uccelli - a seguito di una ricerca pubblicata su Science Direct, e che, nonostante il risultato, deve servire a "ispirare un raddoppiamento degli sforzi per prevenire altre estinzioni”.
Ad affermarlo è Stuart H.M.Butchart, capo scienziato di BirdLife International ed alla guida del team di ricercatori che hanno condotto lo studio.
"Le estinzioni continuano e accelerano oggi", avverte Butchart. "Storicamente il 90% delle estinzioni di uccelli sono state piccole popolazioni su isole remote. Le nostre prove dimostrano che c'è un'ondata crescente di estinzioni che si riversano nel continente a causa della perdita di habitat da agricoltura, drenaggio e disboscamento non sostenibili ".
Infatti quattro delle otto estinzioni di uccelli appena identificate si sono verificate in Brasile, di cui era originaria l'ara di Spix.
Malgrado i tentativi di preservarne la specie, questo pappagallo - lungo 55 - 57 cm e celebre per le varie sfumature di blu del piumaggio - si è estinto a causa in primis della caccia e della deforestazione.
Commerciata per 150 anni prima che venissero scoperte popolazioni selvatiche, nel 1985 furono trovati tre esemplari di ara di Spix in Amazzonia: due vennero catturati illegalmente, e i tentativi di allevare il terzo fallirono. L'ultimo avvistamento di ara di Spix in natura risale al 2000.
La storia dell'ara di Spix deve essere di insegnamento, secondo Butchart : "Se alcune di queste specie se ne sono andate, dobbiamo reindirizzare queste risorse a quelle che rimangono. ".
A questo proposito, nel medesimo studio, sono state sottoposte ad una nuova valutazione le 51 specie più minacciate delle 26.000 presenti nella lista rossa dell'IUCN - l'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura -. A questo scopo si è fatto ricorso ad un nuovo metodo statistico per analizzare e valutare gli sforzi di ricerca e la validità degli avvistamenti di specie sull'orlo dell'estinzione, rendendole più efficaci e precise.
Speriamo dunque che la ricerca ed una nuova consapevolezza generale dell'importanza della biodiversità impediscano l'estinzione di ulteriori specie animali.