Fame nervosa? Ecco come distinguerla dalla fame e riuscire a tenerla a bada
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All'improvviso si apre un buco nello stomaco che impedisce di concentrarsi su tutto il resto: i pensieri sono rivolti unicamente all'urgenza di ingerire qualcosa subito. Fame o fame nervosa? Non sempre è facile distinguerle anche se una semplice riflessione sugli stati d'animo che portano al bisogno di mangiare, e le modalità con cui si ingerisce il cibo, dà la risposta giusta.
Soprattutto con i bambini, incapaci di fare analisi più o meno profonde su sé stessi, è importante saper distinguere i due casi, in modo da evitare di alimentare una pratica sbagliata che può portare ai due eccessi, obesità o anoressia.
Quando è fame nervosa?
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Si tratta di fame nervosa quando si mangia, ma non si ha un reale bisogno di mangiare per un calo di nutrienti. Sono altre le cause che portano a voler ingerire cibo, e sono proprio queste cause a dover essere individuate: in autonomia o, nei casi più seri, con l'aiuto di un professionista.
Quando si ha un un attacco di fame nervosa si tendono ad ingerire piccole o grandi quantità di cibo in maniera del tutto incontrollata e impulsiva. Il fine ultimo è quello di saziare un bisogno, che non ha niente a che vedere con il nutrimento: il 'bisogno', infatti, è quasi sempre di natura emotiva. Il vuoto non è nello stomaco.
Chi mangia per nervosismo, però, non se rende conto immediatamente di stare mangiando per altri motivi: l'atto di mangiare, infatti, è una strategia per tamponare uno stato di disagio con il meno impegno possibile. Ciò che ne deriva è una soddisfazione temporanea che spesso non dura più di qualche ora. Esplorare il malessere, infatti, significherebbe in un primo momento provare ancora più malessere: molto più semplice mangiare per stare bene fino a che dura la sensazione di 'pienezza'.
Le conseguenze della fame nervosa.
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Gli esperti parlano di circolo vizioso: chi mangia in modo incontrollato, infatti, lo fa partendo da una situazione di disagio, la stessa nella quale ricade poco dopo mangiato. Seguono i sensi di colpa per aver mangiato senza avere di fatto fame e per aver ceduto ad una tentazione non risolvibile con il cibo.
Come evitare di mangiare per fame nervosa?
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La risposta più semplice - e complicata allo stesso tempo - è quella di analizzare lo stato d'animo alla base della fame nervosa: sarà poi la particolarità del caso a stabilire se questo processo può essere fatto in autonomia o meno, in base a quanto è forte la resistenza ad analizzare stati di disagio più o meno consapevoli.
Una volta presa coscienza dei propri stati d'animo si possono immaginare alternative più salutari da sostituire all'impulso di mangiare: una passeggiata all'aria aperta, un semplice esercizio fisico sul posto oppure una pratica rilassante come una respirazione profonda. Nel caso in cui gli attacchi fossero frequenti e irresistibili potrebbe essere necessario il consulto da parte di uno specialista.