Nella zona di esclusione di Chernobyl vivono centinaia di cani - e nessuno fino ad ora se ne è mai occupato
Probabilmente conosciamo tutti la tragedia avvenuta a Chernobyl, Ucraina, nel 1986 quando il reattore 4 della centrale nucleare esplose inondando oltre 1000 miglia quadrate di scorie nucleari e radiazioni. All'epoca circa 120.000 persone furono costrette ad evacuare le zone limitrofe per ordine dei soldati sovietici. Queste persone furono costrette ad abbandonare la propria vita, la casa, oggetti di valore e anche gli animali domestici. Oggi i discendenti di quei cani vivono ancora in queste zone e cercano disperatamente una nuova casa.
Oltre 30 anni dopo il disastro di Chernobyl, numerosi cani continuano a vivere nella centrale e nelle zone limitrofe all'esplosione. Nonostante gli sforzi fatti per abbattere e ridurre la popolazione canina, questi animali si sono dimostrati negli anni molto resistenti. Ora numerose associazioni che si occupano della protezione di animali, stanno cercando una soluzione per questi cani che ora hanno delle concrete possibilità di vivere dentro delle vere case. Dal 2017 le prime associazioni no profit hanno fornito le cure mediche a questi animali, e nel 2018 è partito il primo gruppo di cani verso gli USA dove ad attenderli c'era una nuova famiglia adottiva.
Dopo la'evacuazione del 1986 fu proibito ai padroni di portare gli animali con sé, nonostante i cani inseguissero gli autobus. I soldati sovietici avevano l'ordine di scacciarli e se necessario ucciderli. In questo ambiente inospitale e disabitato hanno però trovato il modo di sopravvivere e riprodursi, tanto da diventare una comunità di circa 1000 cani in tutta la zona.
La cosa che fin da subito ha colpito i volontari è il fatto che i cani in queste zone sono tutti giovani, raramente arrivano oltre i 4 anni di età. Potrà sembrare strano, ma non sono le radiazioni il motivo di quest'aspettava di vita così bassa. Sono infatti gli inverni rigidi ucraini a rappresentare la causa principale di morte, le temperature arrivano costantemente sotto lo zero e i cani senza un riparo sono destinati a soccombere ogni anno. Grazie al supporto dei lavoratori della zona (3500 ogni giorno) che insieme alle associazioni cercano di fare il possibile, gli animali vengono sfamati e gli viene fornito un riparo.
Grazie allo sforzo delle associazioni Four Paws e Clean Futures Fund, numerosi cani hanno ricevuto le cure nelle zone di esclusione. L'obiettivo dei volontari è quello di sterilizzare e vaccinare più cani possibile nella zona, in moo da prevenire la riproduzione incontrollata e il contagio di malattie come la rabbia. Le associazioni stanno anche cercando di rendere i cani idonei per le adozioni in Ucraina e Nord America, dove soltanto nel 2018 ben 200 animali hanno trovato casa.
Il protocollo da seguire per ottenere l'idoneità all'adozione, prevede la cattura e una quarantena di 45 giorni, seguito da una decontaminazione del pelo dalle polveri radioattive, laddove ce ne sia bisogno.
I veterinari assicurano però che i cuccioli pronti per l'affidamento sono completamente sicuri e non necessitano di nient'altro, se non l'amore e le cure dei nuovi padroni! Nonostante questo, è sconsigliato ai visitatori accarezzare i cani che non hanno ricevuto ancora il trattamento e che rimangono in contatto con le zone contaminate.
Anche se i cani affidati sono sani fisicamente, i volontari ci tengono a precisare che si tratta di animali abituati a vivere in uno stato semi selvatico e con scarso contatto umano se non quello dei volontari. Sebbene i cani ritenuti idonei all'adozione siano di età inferiore a un anno, occorre del tempo per abituarli alla vita domestica.
Per questo motivo è stato organizzato un programma di allenamento speciale dei cuccioli pronti all'adozione, per insegnargli le cose necessarie per vivere all'interno di una famiglia. Ovviamente servirà una buona dose di pazienza e amore anche successivamente al corso intensivo, e a giudicare dalle faccette vispe daranno del filo da torcere a chi avrà l'onore e la fortuna di adottarli!
Se siete interessati, qui potete trovare le informazioni necessarie e potete scrivere all'indirizzo e-mail: adoptions@cleanfutures.org