Questa donna vuole "derubare" ogni uomo che si porta a casa... La motivazione vi aprirà gli occhi
Negli ultimi anni abbiamo assistito a varie campagne incentrate sul dramma della violenza sulle donne, che ancora oggi risulta essere un problema quotidiano sia in ambito lavorativo che domestico. Ma verrebbe da chiedersi: come è possibile che non siamo ancora d'accordo sul fatto che non si debba usare violenza su una donna? Purtroppo esiste un contro-ragionamento che permette ancora oggi di portare avanti una logica errata: quello di far ricadere la colpa, o una parte di essa, sulla vittima dell'abuso.
Stiamo parlando, lo avrete capito, del classico "se l'è cercata", che ancora oggi risuona come una tremenda giustificazione, declinata in varie forme. Spesso si utilizza la scusa dell'alcool ("era ubriaca, non ha detto chiaramente che non voleva"), oppure quella dell'incoraggiamento ("era vestita in maniera procace e sorrideva, è normale che finisca male"). Insomma, pur di non ammettere che una cosa brutta possa accadere a chiunque, anche se non fa nulla per farla capitare, finiamo per attenuare le colpe di un molestatore.
Presa dall'impulso per uno dei tanti fatti di cronaca, l'attrice comica Alice Brine ha scritto un post su Facebook che ha fatto scalpore: ha capovolto la situazione, immaginando di portare a casa ragazzi storditi dall'alcool e di rubare i loro averi. Ecco di seguito il testo.
"Da oggi in poi inizierò a tornare a casa con ragazzi molto ubriachi e a ruberò tutti i loro averi. Proprio tutto quello che hanno. Tanto non sarà colpa mia... erano ubriachi! Avrebbero dovuto pensarci prima. Di sicuro me la caverò nel 90% delle volte, ma quando il più coraggioso di loro vorrà portarmi davanti al giudice per questa cosa, dirò che non ero sicura di cosa intendesse quando ha detto "non rubare la mia Audi". Non ero sicura che volesse dire proprio quello. Io gli ho detto "posso prendere il tuo orologio Gucci?", lui ha detto "no", ma non sono sicura intendesse proprio quello. Era ubriaco. È stato lui a portare l'orologio davanti a me. Dovevi vedere come era vestito in discoteca, con tutti quei vestiti costosi e le scarpe di marca. Che tipo di messaggio stava lanciando? Ho pensato che lui volesse proprio che io gli rubassi tutta la sua roba. È come se lo stesse chiedendo! Quando ha risposto "no" alla mia richiesta di prendere tutte le sue cose, non sono sicura di cosa volesse dire. "No" non è una parola abbastanza oggettiva, potrebbe voler dire qualsiasi cosa."
La stessa Alice è rimasta colpita dalla quantità di commenti e messaggi privati che ha ricevuto. Il suo breve testo riusciva a cogliere con semplicità ed acutezza il paradosso che il mondo femminile vive ogni giorno. Come ci comporteremmo di fronte ad una donna che mette in atto le azioni descritte nel post? Ovviamente la giudicheremmo colpevole di furto... perché ognuno ha il diritto di indossare un capo firmato senza dover essere per questo derubato. E allora... perché non possiamo estendere il ragionamento a chi è vittima di abuso?