Il libro europeo più antico è intatto dopo 1300 anni... Così come il corpo del santo che lo teneva nella tomba

Claudia Melucci image
di Claudia Melucci

05 Ottobre 2018

Il libro europeo più antico è intatto dopo 1300 anni... Così come il corpo del santo che lo teneva nella tomba

Il libro europeo più antico mai ritrovato è in perfette condizioni, a distanza di oltre 1300 anni. È ancora rilegato nella sua copertina di pelle rossa e le pagine sono così integre che è stato possibile scansionarle per offrirne una versione digitale.

Ma qual è la storia di questo libro? Quali trattamenti speciali ha ricevuto per giungere ai giorni nostri quasi inalterato dal tempo? Molti dicono che la sua conservazione sia legata ad un miracolo: non a caso, il libro che vi stiamo per introdurre è stato ritrovato nella tomba di uno dei santi più celebrati dell'Inghilterra. 

British Library/Wikimedia

British Library/Wikimedia

Il libro è conosciuto come il vangelo di San Cutberto, perché nelle sue pagine è stato trascritto il vangelo di Giovanni e perché è stato trovato nella tomba del santo Cutberto di Lindisfarne.

Gli storici della Biblioteca Britannica, in cui il reperto è tutt'oggi custodito, hanno fatto risalire il libro al VII secolo dopo Cristo, ovvero agli inizi del Medioevo: dell'unicità del libro, però, si iniziò a parlare quando un gruppo di monaci lo ritrovò praticamente intatto nel 1104, nella tomba di San Cutberto. 

oca.org

oca.org

Sorprendentemente, i monaci trovarono il corpo del santo e il libro che stringeva a sé intatti: si diffuse la notizia di un miracolo, uno dei tanti legati alla figura di Cutberto. In poco tempo il santuario con il corpo del santo divenne un luogo di culto preso d'assalto da tutti i credenti della Gran Bretagna.

I monaci, terminato lo spostamento della reliquia che aveva reso necessaria l'apertura della tomba, vestirono il santo cerimoniosamente e richiusero il sarcofago: il libro, però, venne tenuto fuori e conservato come una potente reliquia. 

 British Library/Wikimedia

British Library/Wikimedia

Il libro mostra delle particolarità che aiutano a capire la funzione del libri nel primo Medioevo e soprattutto a verificare l'esistenza di scambi culturali tra la Gran Bretagna e gli altri popoli.

Secondo gli studiosi, il vangelo di San Cuberto è uno di quei testi che non servivano tanto alla lettura quanto a svolgere la funzione di protezione. Quest libri erano dei veri e propri talismani, custoditi con estrema premuta perché utili a scacciare il diavolo e gli altri spiriti maligni. Il fatto che il vangelo in questione possa essere appartenuto a San Cuberto in persona, lo eleva a talismano estremamente efficace.  

British Library/Wikimedia

British Library/Wikimedia

Sul libro si hanno poche informazioni oltre a quelle che sono state ricavate dalle analisi condotte su di esso. Ad esempio, non si sa chi l'abbia commissionato e chi abbia trascritto scrupolosamente il vangelo di Giovanni.

Si può osservare, però, che la scrittura è molto curata in ogni sua parte e dunque si può ipotizzare che l'amanuense sia stata una persona particolarmente talentuosa. 

Anche la copertina di pelle rossa è finemente decorata. Degna di nota è la rilegatura, di tipo copto: i fogli sono piegati a metà, raccolti in fascicoli e cuciti insieme in corrispondenza della piegatura. Questo modo di sigillare i fogli trova origine in Egitto, ma fu adottato anche in Europa e nelle aree di Bisanzio. 

Questo manoscritto è importante dal punto di visto storico perché è la prova che la Gran Bretagna del nord fosse in contatto con i popoli del Mediterraneo anche nel VII secolo. 

Il libro offre la possibilità di viaggiare nel tempo, proprio grazie al suo stato di conservazione: pochi altri reperti, della stessa epoca, sono stati utili a giungere a conclusioni così consistenti. Il libro è stato digitalizzato dalla British Library ed è oggi disponibile sul loro sito: non perdetevi l'occasione di "sfogliare" un'opera d'arte di 1300 anni fa! 

 

Source: