Mani e piedi freddi, che cambiano colore: la sindrome di Raynaud è molto diffusa, ma pochi la riconoscono

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di Claudia Melucci

09 Ottobre 2018

Mani e piedi freddi, che cambiano colore: la sindrome di Raynaud è molto diffusa, ma pochi la riconoscono

Non è soltanto una questione di intolleranza al freddo: dietro la sindrome di Raynaud c'è una condizione clinica che può evolversi in qualcosa di molto serio per la salute. Gli esperti la classificano tra i disturbi frequenti (osservabile nel 5-10% della popolazione), che colpisce soprattutto le donne.

Alla base della sensazione di freddo alle estremità del corpo (mani, piedi e punta del naso) e del cambiamento del colore della pelle ci può essere una condizione benigna o una vera e propria malattia autoimmune. 

Niklas D/Wikimedia

Niklas D/Wikimedia

Molte persone accusano l'arrivo del freddo o gli sbalzi del temperatura del repentino cambio di colore delle dita delle mani o dei piedi: il freddo, però, è solo una conseguenza di un processo biologico che coinvolge i vasi sanguigni periferici. Le arteriole che irrorano le estremità del corpo si contraggono eccessivamente provocando in un primo momento pallore negli arti coinvolti; il flusso sanguigno bloccato finisce poi per ristagnare nei vasi causando la cianosi (colore bluastro della pelle), per poi riprendere il flusso normale provocando un rossore localizzato accompagnato da sensazioni dolorose. 

La sindrome di Raynaud, che prende il nome dal medico che alla fine dell'Ottocento la studiò per la prima volta, può presentarsi negli individui con diverse entità: c'è chi la avverte soltanto come un fastidio e limitatamente alle giornate di freddo intenso, chi invece ne viene colpito in maniera assai più invasiva, con forti dolori e comparsa di ulcere. 

Il più delle volte a distinguere i due casi c'è una diversa gravità della sindrome: nel primo caso si può certamente parlare di una condizione benigna che non prevede uno specifico trattamento terapeutico, ma solo la limitazione dell'esposizione alle cause scatenanti (stress, caffè, fumo di sigaretta, freddo) e un monitoraggio continuo nel tempo, mentre nel secondo si inquadra una situazione più grave, spesso coincidente con una sclerosi sistemica (anche detta secondaria).

A distinguerle, oltre alla gravità delle manifestazioni, ci sono altri fattori:

  • Età di esordio (prima giovinezza per la sindrome benigna, dopo i 20 anni per quella secondaria);
  • Stagionalità (frequente solo nei mesi freddi per la sindrome di Raynaud lieve, in ogni periodo dell'anno nel secondo caso);
  • Complicazioni (nel caso di una sclerosi sistemica, le manifestazioni comportano lacerazioni della pelle e ulcere).

Una sclerosi sistemica necessita chiaramente di una terapia specifica che intervenga con anticorpi e vasodilatatori per modulare la risposta dei vasi sanguigni agli stimoli esterni. 

Nel caso il fenomeno di Raynaud si limitasse agli effetti descritti per la condizione benigna, è possibile intervenire in 4 modi per limitare la sua comparsa.

Nel caso il fenomeno di Raynaud si limitasse agli effetti descritti per la condizione benigna, è possibile intervenire in 4 modi per limitare la sua comparsa.

Profpedia/Wikimedia

  1. Esposizione al freddo: chi convive con questa condizione, dovrebbe prendere l'abitudine di indossare dei guanti; pesanti per i mesi più freddi, meno pesanti per le mezze stagioni. Non sono necessarie temperature eccessivamente basse per provocare il vasospasmo, per questo anche minimi sbalzi di temperatura possono scatenare il pallore e la cianosi delle estremità. 

  2. Stress e ansia: gli esperti hanno osservato che anche lo stress e l'ansia possono essere cause scatenanti. Tenere sotto controllo gli stati emotivi con metodi naturali (tisane, meditazione e yoga) è un modo per limitare le manifestazioni del fenomeno di Raynaud.

  3. Fumo di sigaretta: anche il fumo rientra tra le cause scatenanti e può determinare un peggioramento della condizione. Se si soffre di sindrome di Raynaud è raccomandabile smettere di fumare subito. 

  4. Farmaci: bisogna tenere in considerazione che alcuni farmaci determinano un miglioramento e altri un peggioramento della propria condizione. Tra i primi ci sono alcuni farmaci per la pressione, per il trattamento dell'emicrania e la pillola contraccettiva. Integratori a base di Ginko biloba, invece, possono aiutare a limitare le manifestazioni.

Se vi riconoscete nella descrizione dei fenomeni, vi consigliamo di sottoporvi una visita medica specialistica. Vi ricordiamo, inoltre, che le notizie riportate in questo articolo sono di natura generica e sono pubblicate puramente per uno scopo divulgativo. Non possono sostituire in nessun caso il parere di un medico.