I droni che trasportano sangue e medicinali sono pronti a spiccare il volo: partono i test in un ospedale italiano
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Impiegare i droni per trasportare sangue, farmaci e organi, dimezzando costi per la sanità e tempi di attesa: un'idea geniale nata per caso a due ragazzi italiani, Andrea Cannas e Giuseppe Tortora. Un futuro per niente lontano quello che ci si prospetta: molti ospedali italiani hanno già mostrato interesse nell'implementare i droni tra i loro servizi, tra cui il Pontedera di Pisa, in cui la sperimentazione è già iniziata.
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I droni sono creati per volare anche con condizioni meteorologiche non ottimali, come pioggia e vento: porteranno medicinali, fino a 10 sacche di sangue e, in un futuro più lontano, organi. I droni saranno impiegati anche nelle situazioni di primo intervento, incidendo notevolmente sull'efficienza dei soccorsi: addio traffico e inoltro di chiamate, i robot raggiungeranno il luogo dell'incidente in men che non si dica.
I droni della ABzero, il nome della start-up italiana che fornisce droni sanitari, sono grandi macchine sofisticate: 6 eliche garantiscono un volo stabile e veloce (70 km/h massimi), mentre 3 gps assicurano la massima precisione di orientamento. Grazie al loro utilizzo, i tempi di trasporto rispetto risulteranno dimezzati dell'80% rispetto a quelli su gomma.
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Quelli della ABzero sono i primo droni sul mercato pensati per un utilizzo sanitario. Gli ideatori affermano che non ci sarà alcuna difficoltà ad imparare la gestione del volo del drone: il robot, infatti, non sarà telecomandato a distanza, ma basterà inserire la destinazione su un programma intuitivo per farlo funzionare. Il resto, lo farà da sé.
Riusciranno i droni a migliorare sensibilmente la qualità del nostro servizio sanitario? Lo speriamo!