I miracoli del Lago di Bolsena: ecco le vicende che rendono questo luogo uno dei più misteriosi di tutto il Lazio
Il Lago di Bolsena, situato nell'alto Lazio, vicino al confine con l'Umbria e la Toscana, è tra i laghi vulcanici più grandi della regione e di tutta l'Europa. Sullo specchio d'acqua si affaccia un gran numero di borghi e paesi deliziosi, ognuno con i suoi tratti caratteristici: Bolsena – da cui prende il nome il lago –, Montefiascone e Marta, solo per citarne alcuni.
Molte persone raggiungono questo posto per apprezzare il paesaggio dominato da un'alternanza di colori verde-blu, ma il Lago di Bolsena è stato anche teatro di scene macabre e miracolose che nel corso della storia lo hanno portato in auge.
La pietra che salvò la vita a Santa Cristina.
Sotto l'impero di Diocleziano, l'augustus romano che portò avanti una delle più sanguinarie persecuzioni cristiane, una ragazza di nome Cristina venne gettata nel lago con una pietra appesa al collo dal padre, che voleva punirla per la sua conversione al cristianesimo. L'episodio fu motivo di raggruppamento popolare, ma proprio nel momento più tragico avvenne l'impensabile: il masso che avrebbe dovuto costringere la giovane all'annegamento, iniziò a galleggiare come un salvagente. Cristina si salvò e l'evento venne considerato da tutti come un miracolo.
Purtroppo, nonostante l'esser sopravvissuta ad una condanna simile, Cristina non visse a lungo: dopo la morte del padre, fu oggetto di diversi atti di violenza da parte delle autorità. Per non aver tradito la sua fede fino all'ultimo venne fatta santa.
Il masso che porta ancora le impronte di Santa Cristina quando era una ragazzina è conservato nell'omonima basilica, nella città di Bolsena. La pietra, che poi fu resa mensa d'altare, è stato testimone anche di un altro miracolo.
Il pavimento macchiato di sangue.
La pietra dell'altare che si dice salvò Cristina da una fine precoce, vide un altro miracolo ancor più eclatante e significativo per i credenti. Durante una messa, il prete celebrante vide uscire del sangue dall'ostia che, secondo il rito, stava spezzando. Il sangue macchiò in modo indelebile il pavimento, reso reliquia e conservato tutt'oggi nella Cappella del Nuovo Miracolo, sempre nella Basilica di Santa Cristina a Bolsena.
In particolare, sono state custodite tre pietre del pavimento, ognuna con una macchia: la parte con la macchia di sangue più estesa viene portata in processione in occasione del Corpus Domini e venerata dai abitanti dei borghi limitrofi al Lago. Nessuno ha mai trovato, per ora, una spiegazione alternativa al miracolo.
Il Lazio, come un po' per tutte le altre regioni italiane, è custode di leggende che si intrecciano alla geografia del territorio: spesso conosciamo i luoghi per qualche attrazione famosa, ma ci sono altre vicende meno note altrettanto curiose che rendono necessaria una vista in loco!