Il 90% del sale da tavola è contaminato da microplastiche, lo dice una nuova indagine

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di Claudia Melucci

28 Ottobre 2018

Il 90% del sale da tavola è contaminato da microplastiche, lo dice una nuova indagine

Se doveste pensare a un ingrediente che usano in tutto il mondo per la preparazione di ogni singolo piatto, a cosa pensereste? Probabilmente, dopo averci pensato un po', concludereste il sale. E se vi dicessimo che uno studio ha individuato che il 90% del sale da tavola è inquinato da microplastiche? È la realtà che si è prospettata agli occhi dei ricercatori, a seguito di un'indagine che ha esaminato le marche di sale più frequentemente portate nelle case di tutto il mondo.

via Journal of Environmental Science & Technology

pixabay.com

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Il problema è molto serio perché interessa tutto il mondo, nessuno esclusoLo studio è stato portato avanti dai ricercatori della Corea del Sud, come continuazione dello studio dell'università di New York, che aveva già evidenziato come il sale fosse contaminato a causa dell'inquinamento marino da parte delle plastiche.

I ricercatori hanno constatato che il 90% delle marche di sale portate in tavola in tutto il mondo contiene minuscoli pezzi di plastica che inevitabilmente sono ingeriti. In particolare, pare che ogni essere umano mandi giù 2000 pezzi di plastica ogni anno, a causa della presenza di inquinanti nel mare e nell'ambiente in generale. 

Lo studio ha esaminato 39 marche provenienti da 21 Paesi del mondo: in 36 di essi è stata trovata plastica sminuzzata. Le uniche tre marche "plastic-free" erano vendute in Francia, a Tawain e in Cina. Nonostante questo, l'Asia in generale è risultata essere il continente maggiormente afflitto dal problema della plastica nel sale.

Secondo i ricercatori c'è un collegamento tra l'ingestione di plastica da parte dell'essere umano attraverso i prodotti marini e la quantità di emissioni in una data area del mondo.

Il nuovo studio mette in luce, ancor più di quello precedente, quanto sia una problematica diffusa, come se abbia il carattere dell'ubiquità: "Non è una questione di dove si compra il sale", ha detto Sherry Mason, uno degli autori dello studio americano.

Il sale è una costante nelle cucine di tutto il mondo; un rapido calcolo può dare un'idea di quanto sia pericoloso ingerire insieme a esso una quantità di plastica, la cui presenza nell'organismo non porta a nulla di buono. Un altro segnale che ci riporta ad aprire gli occhi sull'urgenza dell'inquinamento dei mari e dell'ambiente.

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