Bere caffè riduce la probabilità di sviluppare l'Alzheimer e il morbo di Parkinson – ma la caffeina non c'entra

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di Claudia Melucci

07 Novembre 2018

Bere caffè riduce la probabilità di sviluppare l'Alzheimer e il morbo di Parkinson – ma la caffeina non c'entra

La quantità di studi che dimostrano i benefici del caffè sulla salute aumenta giorno dopo giorno. Uno degli ultimi suggerisce che il caffè possa avere un ruolo nella protezione delle persone dall'Alzheimer e dal morbo di Parkinson. Lo studio non si è limitato a individuare una correlazione tra il consumo di caffè e l'assenza delle malattie, ma ha indagato anche attraverso quali meccanismi il caffè agisce in maniera così benefica, e soprattutto quali sono i composti protagonisti.

via Frontiers in Neuroscience

maxpixel.net

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"Volevamo capire quali sono i composti del caffè coinvolti e come possano avere un'influenza sul declino cognitivo", ha detto il Dr. Donald Weaver, uno dei ricercatori che hanno preso parte allo studio.

Gli scienziati hanno scoperto che alcuni tipi di caffè inibiscono il processo di ripiegamento delle proteine beta-amiloidi, alla base dello sviluppo dell'Alzheimer, del Parkinson e di altre forme di demenza. In particolare, sono i composti chiamati fenilindani, prodotti durante la tostatura dei chicchi, a impedire che accada il ripiegamento. 

Si è anche visto che la quantità di fenilindani è proporzionale all'intensità della tostatura, per questo alcuni tipi di caffè hanno una funzione più protettiva di altri. Anche il caffè decaffeinato risulta possedere gli stessi composti, quindi la caffeina può dirsi esclusa dai fattori protagonisti.

Dunque, bisogna aumentare la quantità di caffè giornaliera o iniziare a berlo? No. Gli scienziati precisano che lo studio in alcun modo vuole essere un incentivo al consumo di caffè che, nonostante tutto, presenta anche delle controindicazioni. I risultati a cui sono arrivati i ricercatori sono molto importanti per la comprensione dello sviluppo della malattia e per poter individuare una terapia. Per sapere se e quanto caffè è possibile bere il caffè meglio parlarne con il proprio medico!

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