Uno studio ci spiega perché le persone con un alto quoziente intellettivo tendono ad essere meno socievoli

di Francesca Torino

01 Dicembre 2018

Uno studio ci spiega perché le persone con un alto quoziente intellettivo tendono ad essere meno socievoli

È stato pubblicato studio scientifico che indaga su come alcuni bisogni ancestrali possano influenzare i comportamenti moderni. In particolare, la ricerca si sofferma sul rapporto tra sfera sociale e felicità. Dai risultati è emerso che le persone con un QI più alto sono quelle che preferiscono stare a contatto con poche persone, o condurre una vita addirittura solitaria. Per spiegarlo, i ricercatori che hanno condotto l'indagine, Norman P. Li e Satoshi Kanazawa, hanno elaborato varie spiegazioni ed anche quella che viene chiamata come "teoria della savana".

via onlinelibrary

pexels.com

pexels.com

I due ricercatori hanno condotto il loro studio su circa 15.000 individui di età compresa tra i 18 e i 28, ai quali hanno chiesto in quale ambiente vivono (città o campagna) e il loro grado di soddisfazione. I due hanno riscontrato un collegamento tra il quoziente intellettivo, il livello di felicità, la densità demografica e la quantità di amicizie.

Dallo studio è emerso che le persone con un QI più alto tendono ad essere più felici quando non intrattengono rapporti sociali troppo frequenti. Anche se gli amici possono sicuramente avere un effetto positivo sullo stress, non sembrano influire sulla percezione della felicità e della realizzazione personale. Con questo ovviamente non stiamo dicendo che le persone molto socievoli siano poco intelligenti: lo studio prende infatti in considerazione numeri enormi i campioni, e non ha senso trarne conclusioni particolari su un singolo caso.

Inoltre questo dato della felicità sembra essere connesso strettamente alla densità: più si vive in zone densamente popolate, meno si sorride. A cosa è dovuto tutto ciò?

Øyvind Holmstad/Wikimedia Commons

Øyvind Holmstad/Wikimedia Commons

Per quanto riguarda la felicità e il quoziente intellettivo, la spiegazione su cui gli studiosi si orientano riguarda il tempo. Le persone con un QI più alto tendono a concentrarsi su obiettivi più complessi e a lungo termine, e percepiscono le amicizie come una battuta d'arresto, che li distoglie dal loro percorso. 

Riguardo invece alla densità, qui entra in gioco quella che viene chiamata la "teoria della savana" della felicità. Secondo gli studiosi, il cervello dell'uomo si è evoluto per vivere in contesti a bassa densità e in gruppi ristretti, come appunto nel territorio della savana africana. Ritrovarsi "di colpo" - si tratta in realtà di molti anni, ma a livello evoluzionistico sono trascurabili - a vivere in città con altissima densità, gli dà una sottile e costante sensazione di costrizione e disagio.

Pepe Pont/flickr

Pepe Pont/flickr

Insomma, non c'è scritto da nessuna parte che dobbiate avere la rubrica piena di appuntamenti e di contatti sociali. A volte stare da soli con se stessi è la soluzione giusta... Anche biologicamente.