Sono state individuate le radici genetiche dell'ADHD; le ha scoperte un vastissimo studio
L'ADHD è uno dei disturbi più comuni nei bambini e negli adolescenti; è caratterizzato da scarsa capacità di attenzione, uno stato di iperattività quasi costante e un atteggiamento molto impulsivo. La condizione persiste anche nella vita adulta ed è responsabile di varie complicazioni a livello personale e sociale.
Degno di nota è un recente studio, il più grande e impegnativo che sia mai stato condotto per scoprire qualcosa di più sull'ADHD; la ricerca ha individuato esattamente quali sono le mutazioni di segmenti di DNA fortemente correlate allo sviluppo della malattia.
via Nature Genetics
Lo studio ha coinvolto oltre 80 scienziati provenienti da ogni parte del mondo e 3 grandi organizzazioni di ricerca; è il primo studio su larga scala che ha indagato tutto il DNA di 25.000 pazienti volontari. In questo modo è stato possibile isolare 12 segmenti di DNA, le cui mutazioni sono associate ad un elevato rischio di sviluppare la malattia.
La ricerca, oltre ad aver scoperto elementi chiave nella comprensione del disturbo, ha confermato anche quelle che in precedenza erano solo ipotesi; in primis il fatto che il disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD) sia legato a fattori genetici e meno probabilmente a fattori ambientali. La probabilità di sviluppare la malattia per motivi legati alla genetica è pari al 75%; una percentuale alta, spiegata con l'elevata frequenza con cui si manifestano le mutazioni geniche.
Lo studio ha scoperto che molte delle mutazioni interessavano geni specifici; uno tra questi è il FOXP2, precedentemente studiato per la sua correlazione con l'ADHD, e coinvolto nello sviluppo del linguaggio.
Il ricercatore Bru Cormand, coautore della ricerca, ha affermato: "Nonostante molti si ostinino a negarlo, questo studio conferma che l'ADHD abbia una solida base biologica".
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