Chi legge Harry Potter è una persona migliore: lo rivela uno studio scientifico
Leggere fa bene, ma leggere Harry Potter ne fa molto di più. Lo hanno scoperto dei ricercatori che hanno involuto indagare gli effetti della vendita di ben 450 milioni di copie dei libri del maghetto con gli occhiali più famoso al mondo: un numero di lettori molto ampio, adatto a studi statistici. I risultati della ricerca evidenziano che chi legge Harry Potter è una persona "migliore" perché molto più propensa a non emarginare gli altri e a superare diversità culturali.
Con 8 libri usciti e altrettanti film prodotti, Harry Potter ha influenzato l'atteggiamento dei suoi lettori nei confronti dei gruppi più frequentemente discriminati – immigrati, omosessuali, persone con disabilità. L'effetto sarebbe derivato dall'incredibile coinvolgimento che la storia esercita sul lettore e dal carattere del protagonista stesso: spesso il maghetto si trova a dover superare stereotipi e discriminazioni, con un atteggiamento empatico, di comprensione e di supporto.
La ricerca è stata condotta da tre università italiane – Padova, Modena e Verona – in collaborazione con quella di Greenwich: ebbene i ricercatori non hanno dubbi nell'affermare che leggere Harry Potter aiuti a combattere i pregiudizi e a condividere una mentalità più aperta.
In studi precedenti, un campione di bambini italiani di età compresa tra gli 11 e i 13 anni era stato seguito nella lettura dei libri di Harry Potter: i ricercatori hanno visto che i bambini mostravano nel corso della lettura aperture mentali maggiori nei confronti delle culture diverse, mentre abbandonavano sempre di più stereotipi e schemi mentali prefissati.
Siete d'accordo? Avete notato dei cambiamenti nella vostra mentalità dopo aver conosciuto e letto questi libri?