Una terapia per invertire i sintomi dell'Alzheimer sta per passare dalla sperimentazione animale a quella umana

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di Claudia Melucci

22 Dicembre 2018

Una terapia per invertire i sintomi dell'Alzheimer sta per passare dalla sperimentazione animale a quella umana

Una terapia senza farmaci per contrastare la malattia dell'Alzheimer sta per passare dalla sperimentazione animale a quella sugli esseri umani. 

Era il 2015 quando il Queensland Brain Institute, un centro specializzato nelle patologie del cervello in Australia, annunciava di aver invertito i sintomi dell'Alzheimer in alcuni test su animali da laboratorio, senza fare uso di farmaci.

Ora il Ministero per la Salute australiano ha promesso di devolvere 10 milioni di dollari al centro di ricerca, per passare in maniera sicura ai test su esseri umani. 

army.mil

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Il QBI ha affermato di essere riuscito a invertire la malattia degenerativa usando una tecnica basata sull'uso degli ultrasuoni. 

Quando il cervello viene sottoposto a queste particolari frequenze sonore apre temporaneamente quella che viene definita la barriera emato-enecefalica: una sorta di muro che protegge il tessuto cerebrale dagli elementi tossici presenti nel sangue, pur consentendo il passaggio delle sostanze nutritive. Questo processo attiva altri meccanismi che portano alla dissoluzione delle placche beta amiloide, accumuli proteici tra gli spazi delle cellule nervose, alla base dello sviluppo dell'Alzheimer. 

Questa tecnica ha già ripristinato le funzioni della memoria nei topi e nelle pecore; ora, grazie ai 10 milioni di dollari stanziati dal governo, si spera possa funzionare anche sugli esseri umani.

Si tratta solo del primo step di un percorso che prevede diversi test, al fine di fornire una terapia prima di tutto efficace e sicura per la salute

"Questo finanziamento ci permette di tenere concentrate alcune delle menti più brillanti sulla ricerca di una cura per la demenza", ha detto il ricercatore Jurgen Gotz. 

L'obiettivo della ricerca è arrivare ad avere un dispositivo comodo ed economico, che possa aiutare i pazienti con l'Alzheimer, dell'Australia come quelli del resto del mondo. 

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