La Francia è il primo paese a bandire i cinque pesticidi responsabili della scomparsa delle api

di Laura Gagliardi

27 Dicembre 2018

La Francia è il primo paese a bandire i cinque pesticidi responsabili della scomparsa delle api

Notizie confortanti sul fronte ambientale, ed in particolare in riferimento alla protezione delle api: la Francia è infatti il primo paese europeo ad aver vietato l'utilizzo di tutti e cinque i pesticidi responsabili della scomparsa degli insetti. Questo divieto recepisce i numerosi allarmi lanciati da varie organizzazioni in questo senso, l'ultimo dei quali delle Nazioni Unite che in agosto avvertivano come il 40% degli impollinatori invertebrati, in particolare api e farfalle, rischi l'estinzione globale.

Alvesgaspar/wikimedia

Alvesgaspar/wikimedia

Gli insetti impollinatori sono di fondamentale importanza per circa tre quarti delle oltre 240.000 specie di piante da fiore al mondo, ed in particolare in agricoltura in quanto "la maggior parte di frutta, verdura, semi e altre colture che forniscono fibre, estratti e carburante sono impollinate dagli animali. Le colture foraggiere e da fieno, come l'erba medica e il trifoglio, sono anche utilizzate per nutrire gli animali che forniscono carne e latticini." Peraltro le api combattono anche il rischio di acari, virus e funghi.

A mettere in serio pericolo le api selvatiche e domestiche sono i pesticidi neonicotinoidi, chiamati anche neonici: prendono il nome dalla loro chimica di base simile alla nicotina, e sono un pesticida sistemico che attraversa tutto il sistema vascolare della pianta, compreso nettare e polline. Secondo quanto denunciato dalla stessa Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) all'inizio del 2018 "in molti casi le api che si nutrono del raccolto trattato sul campo e nelle sue vicinanze possono essere esposte a livelli nocivi di pesticidi neonicotinoidi. Questo perché polline e nettare della coltura trattata contengono residui di pesticidi, e le piante nelle vicinanze possono anche essere contaminate dalla polvere che si allontana dal campo." 

Un allarme che ha spinto l'Unione Europea a vietare tre dei cinque pesticidi neonici usati dagli agricoltori (clothianidin, imidacloprid, thiamethoxam, thiacloprid e acetamiprid), e la Francia a metterli tutti al bando. Tali azioni mirano a contrastare il "disturbo da collasso della colonia", responsabile del 90% della diminuzione di api in alcune aree.

Avaaz/flickr

Avaaz/flickr

Parallelamente, è anche importante ridurre il rischio per gli impollinatori anche negli ambienti urbani – come suggeriscono i ricercatori dell'Ohio State University – poiché "l'interfaccia tra ambienti urbani e rurali è oggi più ambigua".

Nel nostro piccolo, cosa possiamo fare?

Innanzitutto preferire sementi biologiche: i neonici sono usati anche per il trattamento di semi, ed è importante perciò sapere se le piante di avviamento vi sono state sottoposte.

Inoltre se acquistate piante perenni e alberi in fiore, è bene rimuovere i fiori durante la prima estate, dopo la semina. Ancora, quando si comprano nuove piante si possono sciacquare alcuni residui di neonicotinoidi facendo scorrere l'acqua nei contenitori delle piante per dieci minuti.