La sonda cinese atterrata sul lato oscuro della Luna ha portato con sé piante ed animali
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Quelle che possono sembrare passeggiate spaziali fine a se stesse, non sono mai tali: le missioni di esplorazione delle spazio hanno sempre un secondo fine, spesso volto a capire la compatibilità della vita umana negli ambienti extra-terrestri.
E così il lancio della sonda cinese ChangE-4 non è stato uno smacco alla celebre missione statunitense Apollo 11, che portò per la prima volta un essere umano a camminare sul suolo lunare. Emerge ora che a bordo della sonda c'era una piccola latta di alluminio contenente un ecosistema vivente, fatto di piante ed animali.
via telegraph.co.uk
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L'atterraggio sul lato oscuro della Luna, che abbiamo tutti cantato con il ben noto pezzo dei Pink Floyd, era qualcosa già spettacolare di per sé; il nostro satellite, infatti, per una magica combinazione di tempi di rotazione, mostra alla Terra sempre e solo un lato, quello su cui noi individuiamo spesso una faccia buffa. Cosa ci fosse dall'altra parte nessuno lo sapeva, o quasi.
La sonda cinese ChangE-4 non solo ha voluto esplorare questo spazio ignoto, ma si prefigge di scoprire se qui c'è possibilità di vita. Per farlo, i ricercatori cinesi l'hanno equipaggiata con un piccolo cilindro di alluminio (un volume di 0,8 litri per 3 kg di peso) contenente semi di patate, di arabetta comune (Arabidopsis thaliana, spesso utilizzata come organismo modello negli esperimenti di biologia) e uova di bachi da seta.
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Le piante offriranno alle uova la quantità di ossigeno necessaria, mentre i bachi restituiranno anidride carbonica e altri nutrienti attraverso i loro scarti. Obiettivo dell'esperimento è vedere se le piante crescono e fioriscono regolarmente nell'ambiente lunare.
Non può mancare di certo l'ingrediente fondamentale per la fotosintesi, la luce del sole, che filtrerà attraverso un'apertura sul cilindro. Avanzatissima è anche la tecnologia che sta alla base della trasmissione dei dati dalla latta sulla Luna alla Terra: minuscole telecamere monitoreranno il processo e altri sensori rileveranno dati importanti.
La missione cinese assume una grande importanza nella scoperta della compatibilità tra l'ambiente lunare e la vita terrena: semmai i risultati fossero positivi, si può pensare di costruire una base permanente o edifici di residenza.
Se le piante cresceranno e i bachi da seta sopravviveranno rimane ad oggi una domanda senza risposta. Staremo a vedere!
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