Molti storici concordano sul fatto che il 536 sia stato l'anno peggiore in cui vivere: come mai?

di Alberto Ragazzini

22 Gennaio 2019

Molti storici concordano sul fatto che il 536 sia stato l'anno peggiore in cui vivere: come mai?

La vita medioevale era tutt'altro che semplice, anche se erano anni in cui avvenivano eventi eccezionali e vivevano persone che avrebbero dato un contributo storico all'umanità. Gli storici hanno scelto l'anno 536 come il peggiore in cui vivere, perché si verificò una serie di cataclismi come carestie, pestilenze e disastri naturali che resero la vita nel sesto secolo molto difficile per ogni essere vivente. Ma cosa accadde e quali furono le conseguenze di questa età buia?

1. Una piaga colpì l'Impero Bizantino

1. Una piaga colpì l'Impero Bizantino

Josse Lieferinx/Wikimedia

Procopio nei suoi scritti parla di una pestilenza avvenuta intorno al 536 a.C. che mise in ginocchio Costantinopoli e altre grandi città dell'epoca. Morirono centinaia di migliaia di persone, nessuno venne risparmiato dai ceti più poveri fino a quelli più ricchi e si parla addirittura di un'intera città spazzata via in Egitto. Questo evento è conosciuto come la peste di Giustiniano e fu una delle prime cause del declino dell'Impero Bizantino. La popolazione infatti non si riprese mai completamente e le successive eruzioni vulcaniche resero l'Impero Romano molto fragile sia a est che a ovest. 

2. L'Europa e il Mediterraneo furono avvolti dalla nebbia per mesi

2. L'Europa e il Mediterraneo furono avvolti dalla nebbia per mesi

Caspar David Friedrich/Wikimedia

Gli storici hanno ritrovato documenti e scritti dell'epoca che parlano di un "portento" meteorologico avvenuto in quegli anni in tutta Europa. Un velo di nebbia eclissò il sole per 18 mesi, si trattò molto probabilmente di un velo di polvere a seguito di un'enorme eruzione vulcanica nel nord Europa che ebbe conseguenze catastrofiche in quasi tutto il mondo. 

3. Ci furono diffuse carestie

3. Ci furono diffuse carestie

GF Watts/Wikimedia

Gli effetti del sole coperto ebbe degli effetti disastrosi sull'agricoltura: le temperature infatti scesero e in assenza di sole le colture non crebbero. La carestia si diffuse in tutta Europa arrivando anche a colpire la Cina e l'Asia.

4. È nevicato in estate in Mesopotamia e in Cina

4. È nevicato in estate in Mesopotamia e in Cina

Bridget Coila/Flickr

Le cronache dell'epoca descrivono l'anno successivo al 536, come l'anno delle nevicate anche durante i mesi estivi in alcune zone della Cina. Questo causò l'intera perdita dei raccolti e la conseguente carestia provocò la perdita di circa il 70% della popolazione. Anche in Mesopotamia si verificarono episodi di gelo e neve durante l'estate del 536, l'inverno successivo fu talmente rigido che sterminò alcune popolazioni di uccelli. 

5. Gli scandinavi abbandonarono le loro città e villaggi

5. Gli scandinavi abbandonarono le loro città e villaggi

Michael Zeno Diemer/Wikimedia

I villaggi centrali e orientali della Svezia furono colpiti da un tale declino che molti furono abbandonati: sicuramente la causa che ha influenzato questa scelta è stato il velo di polvere del 536. Una leggenda scandinava chiamata Fimbulvetr parla di un inverno esteso lungo 3 anni prima della fine del mondo, è probabile che questa storia sia stata associata all'episodio dell'eruzione vulcanica. 

6. Altre eruzioni vulcaniche si suseguirono

6. Altre eruzioni vulcaniche si suseguirono

Pexels

Altre due eruzioni vulcaniche in Islanda nel 540 e 547 hanno portato, insieme a quella precedente, a un evento soprannominato "piccola era glaciale tardo antica" che raffreddò il pianeta per almeno un decennio. I risultati furono la distruzione dei raccolti e la fame, che resero le popolazioni malsane molto suscettibili alle malattie e alle epidemie. 

7. Anche la civiltà dei Moche fu colpita dalla crisi mondiale

7. Anche la civiltà dei Moche fu colpita dalla crisi mondiale

MacAllen Brothers/Wikimedia

I Moche erano una civiltà che governava sulla costa occidentale del Sud America, erano abili pescatori e agricoltori e operavano un proficuo commercio tra i villaggi. Durante la metà del VI secolo furono colpiti da una serie di disgrazie come il riscaldamento delle acque che complicò la pesca, frequenti piogge e inondazioni che distrussero i raccolti causando la scarsità delle provviste. La seguente carestia e il caos climatico non hanno permesso più ai Moche di tornare agli antichi fasti. 

8. L'età degli alberi rivela importanti variazioni del clima

8. L'età degli alberi rivela importanti variazioni del clima

James St. John/Flickr

Esaminando i tronchi degli alberi islandesi ritrovati dell'epoca, i dendrocronologi hanno notato un rallentamento della crescita probabilmente causato dalle temperature più fredde. Si può parlare quindi realmente di almeno 15 anni di temperature minime da record, mai registrate prima in Europa e buona parte del mondo!

Nonostante le cose abbiano iniziato lentamente a migliorare a partire da un secolo dopo, nulla tornò più come prima dopo gli eventi terribili che colpirono la popolazione mondiale nel 536: perciò è considerato uno degli anni peggiori in cui abitare sulla Terra.