Turchia: durante la costruzione di un centro commerciale viene alla luce un'immensa città sotterranea
Potendo osservare una sezione trasversale delle nostre città, probabilmente scopriremmo che al di sotto dello spesso strato di asfalto e cemento ci sono i resti di chi, molto prima di noi, ha abitato gli stessi luoghi.
Trovare reperti antichi scavando pochi metri di profondità può essere una cosa comune in alcune città, come Roma ad esempio, ma una grande sorpresa altrove: è il caso della città di Nevşehir, nella regione Turca della Cappadocia, dove i lavori di costruzione di un centro commerciale hanno portato alla luce una città sotterranea immensa.
Nevşehir è un piccolo paese della Cappadocia, in Turchia.
Nel 2013 l'amministrazione decise di avviare un progetto di rinnovamento di alcune aree, tra cui quella dell'antico castello.
Subito dopo l'inizio dei lavori, vennero notate alcune zone di vuoto nel suolo sottostante: vennero inviati degli archeologi ad ispezionare l'area.
Fu così che è stata trovata un'estesa rete di tunnel sotterranei, di cui nessuno si era accorto prima.
Calandosi in uno dei tunnel, gli esperti giunsero ad una scoperta sorprendente.
Sotto la città c'era una fitta struttura di stanze, ognuna con una funzione ben riconoscibile: cucine, cappelle, luoghi d'incontro e anche una piccola cantina.
Furono rivenuti anche numerosi reperti che diedero la possibilità di datare l'antico insediamento: le stanze ospitavano una civiltà vissuta tra l'Impero Bizantino e la conquista Ottomana (1453).
In particolare, la scoperta di lino pressato, usato per produrre l'olio per le lampade, confermò agli archeologi che la città era sotterranea anche all'epoca del suo utilizzo.
Secondo gli esperti, l'insediamento ricopriva un terzo dell'odierna città di Derinkuyu, la più famosa città sotterranea della Cappadocia.
Le dimensioni dell'insediamento, fanno pensare che sia stata usata durante i lunghi periodi di guerra contro i cristiani, come rifugio sotterraneo.
Se i nemici fossero riusciti ad entrare nei sotterranei, si sarebbero ritrovati in lunghi tunnel stretti, grazie ai quali divenivano facili bersagli per abitanti in difesa.
L'insediamento sotterraneo si è spopolato man mano che le persecuzioni religiose si fecero rare.
Il progetto abitativo che ha portato alla scoperta dei reperti è stato ovviamente rilocato: dell'area archeologica il comune vuole farne un punto di attrazione turistica.
"Quando l'antica città verrà riportata interamente alla luce, le destinazioni della Cappadocia subiranno un'importante rivoluzione", ha detto il sindaco Hasan Ünver.
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